Ama: a rischio la fornitura degli abiti da lavoro per gli operatori dopo la nuova gara vinta da Adapta

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Che abiti da lavoro indosseranno i dipendenti Ama dai prossimi mesi e soprattutto in autunno e inverno per proteggersi dalle intemperie?

Della vicenda avevamo già scritto tempo fa (http://www.cinquequotidiano.it/2019/04/08/ladapta-morabito-si-aggiudica-al-massimo-ribasso-lavanolo-264mila-abiti-lavoro-ama/) parlando di bandi milionari.

Allora scrivevamo della gara dell’ottobre del 2017 per l’affidamento del servizio di noleggio, lavaggio, manutenzione, fornitura e logistica del vestiario per il personale Ama per un periodo di 48 mesi

Un appalto originariamente di quasi 19 milioni di euro cui parteciparono le seguenti imprese: Adapta S.p.A (gruppo Innova) di Morabito operante a Pomezia; il raggruppamento temporaneo di impresa Alsco Italia S.r.l. (mandataria), So.Ge.Si S.p.A. (mandante) e il raggruppamento temporaneo di impresa Servizi Italia S.p.A. (mandataria) Ekolav S.r.l. (mandante).

Il 23 febbraio la gara veniva aggiudicata all’Adapta con un ribasso a 11 milioni (sic) contro quella di SERVIZI ITALIA EKOLAV di 13 milioni e quella del raggruppamento temporaneo di impresa ALSCO – SOGESI di 14 milioni.  

Ovviamente l’Rti Alsco-SOGESI, già destinatari del precedente appalto, ricorrevano al Tar per l’annullamento di questa gara contestando i criteri di aggiudicazione, la mancanza della documentazione attestante le analisi finali sui tessuti forniti da Adapta, nonchè il ritardo nella consegna della campionatura dei tessuti alla Commissione di Collaudo. 

Il ricorso al TAR è stato respinto, anche se quello al Consiglio di Stato prevede la prossima udienza il 13 febbraio 2020, quindi Adapta dal 31 luglio deve fornire oltre 264.000 indumenti per gli operatori addetti al servizio di raccolta rifiuti a partire immediatamente dai ricambi estivi.

E allora dove sta il problema? Il problema sta che la Adapta ha sottoscritto il contratto con AMA che prevede l’attivazione del servizio a far data dal 1° agosto 2019 con consegna di tutto il materiale previsto e le dotazioni, capi estivi e invernali, per tutti gli operatori AMA.

Ad oggi la Adapta ancora non ha fornito l’intera dotazione dei capi prevista, seppur obbligata da contratto (e non par situazione che obbligherebbe Ama ad applicare le penali escludendola immediatamente dal contratto stesso).

Nel frattempo alcune sedi AMA si lamentano della mancata consegna di armadietti e vestiario da parte della nuova aggiudicataria, al punto che gli operatori denunciano la difformità delle taglie e quindi l’impossibilità ad indossarle, con il rischio che in alcune zone i dipendenti non siano in grado di espletare il loro servizio senza le divise da lavoro. 

Si apre così un contenzioso dalle conseguenze imprevedibili perché l’Rti, gestore del vecchio servizio, ha già attivato le operazioni di ritiro di beni di sua proprietà dal 30 luglio, ma ad oggi sono stati ritirati solo gli armadietti in quanto gli operatori si sono rifiutati di consegnare le dotazioni estive visto che quelle nuove, a quanto pare, mancherebbero. 

Resta il fatto che le operazioni di ritiro del materiale del precedente gestore proseguiranno fino al giorno 3 agosto per recuperare anche il materiale estivo finora non ricevuto e non presente nelle sedi AMA.

E se le divise venissero a mancare? Questa è la vera preoccupazione che serpeggia fra le organizzazioni sindacali ieri impegnate a definire l’assunzione futura di 400 dipendenti parte dei quali avranno pur bisogno delle divise. Ma considerando i tempi che intercorrono fra gli annunci del cda e la pratica attuazione delle buone intenzioni di tempo ce n’è per trovare nuove divise….almeno qualche anno.   

Giuliano Longo

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