Un viaggio alla scoperta delle opere di Pamela, in arte Ranya Art

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“L’ inizio della percezione dell’esistenza, è l’inizio della conoscenza”. Questa è il leitmotiv della giovane artista romana Pamela, in arte Ranya Art, che trae la sua ispirazione da un processo di ricerca interiore, ponendola come massima della sua esistenza.

Frequenta l’istituto d’arte per poi specializzarsi all’accademia multimediale Pantheon di Roma, in grafica pubblicitaria e web design. Amante del mondo orientale, approfondisce in forma artistica e professionale una delle sue più grandi passioni, la danza orientale. Danza, insegna ed infine realizza una boutique di costumi orientali fatti a mano.

Da qui la sua creatività non si interrompe più, si susseguono infatti diverse mostre d’arte ispirate alla crescita del proprio “Se”. Caratteristica comune delle sue istallazioni e quadri risultano essere l’utilizzo di materiali principalmente di riciclo che si uniscono ad acrilico, vernici mixati, creazioni di volti e mani in gesso, argilla e varie paste modellabili.

È proprio attraverso l’unione della scultura e l’utilizzo di materiali di riciclo che l’artista trova la sua massima forma di espressione. È stato un “incontro” e il mito e la storia prendono forma attraverso le emozioni dell’artista in un piano tridimensionale su una serie di tele 40 x 40. Ogni emozione partorisce un personaggio che si lega al numero, al colore, alla luce ed ai simboli. Stile vintage, eleganza, alchimia e simbolismo si mescolano ad un mondo cibernetico, gotico e futuristico dando vita all’identità unica di questa mostra “Il ragazzo”.

Raccontaci  la tua arte …

La serie “il ragazzo” è l’espressione di una mia emozione, provata in un istante dove il tempo è sembrato fermarsi.. mi sono sentita completamente “svuotata” con un solo sguardo e immersa dove non c ‘è ne tempo e ne spazio. Questa serie è l’incontro con me stessa e il ragazzo è stato il mezzo.

Non mi definisco un’artista sono sicuramente molto creativa e anarchica, l’unica cosa che voglio fare è quello che mi va di fare: l’opera è una mia personale emozione soprattutto in questa intoccabile serie per me preziosa.

Sulla scalinata del palazzo delle esposizioni nella convention tattoo dello scorso anno mi trovavo, dove ho conosciuto e avuto la prima visione dell’opera, la più bella e unica nel suo genere, e non ho potuto fare a meno di materializzarla; per questo anche la scelta di esporre le opere esclusivamente nelle convention tattoo, ho voluto portare la serie nel loro posto e dove tutto è iniziato. E sono molto felice e vorrei continuare su questa strada .

Dall’otto maggio dello scorso anno fino a  maggio 2016 ho scelto di stare tutto questo tempo in solitudine, eliminando qualsiasi forma di svago e di distrazione, immergendomi completamente in questo lavoro  per trasformare  tutto in energia creativa ed esaudire  così il mio desiderio.

L’emozione a cui faccio riferimento per riuscire a creare dalla scultura alla scelta del personaggio o dai pezzi da montare è l’istante vissuto al momento. Il lavoro interiore è molto duro avendo un difficile passato anche fatto di sentimenti negativi per gli uomini e nessuna base per costruire un rapporto fatto di amore e rispetto.

Avrei voluto fare un’opera grandiosa ma ci sarebbe voluto troppo tempo.

Il mio tempo per queste opere avendo una vita complicata è stato ..la notte.

Ho dedicato l’anno ad una profonda meditazione cercando di fare il salto evolutivo tramite la conoscenza e il silenzio, verso ciò che tutti desiderano, la felicità, che non può esistere in maniera duratura e consapevole se non si percorre ogni angolo buio dentro di noi.. e bruciare la candela della vita. Noi siamo molto più belli, forti e potenti di come sembriamo se tutto ci venisse spiegato, se non ci fossero i filtri.. saremo degli dei.

Ho messo nelle opere tutto ciò che sono le mie passioni come la numerologia, il simbolismo, il mito e la leggenda, la ricerca delle verità universali. Ho cercato di rendere la serie potente e stimolante in modo che l’osservatore percepisca, in un istante, tutto ciò che io ho provato in un anno.

I personaggi che ho scelto sono Buddha, la statua della Libertà, Cristo, quindi ho seguito “il mito e la leggenda”.

Tutti mi chiedono cosa sia “il ragazzo”: posso dire solamente che l’unica frase con cui posso spiegare è su ogni tela, nella quale è leggibile una parola, e solo avendole tutte davanti la frase diventa comprensibile.

Ho scelto di esporre le mie opere nell’ambito di The Other Side of the Ink. Female Artist Tattoo Convention a Roma presso hotel Sheraton (Eur). L’altra data sarà sempre all’Eur in occasione dell’Internacional Tattoo Expo Roma a maggio al Palazzo dei Congressi.

 

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