Fondi europei e regionali per 151 milioni sono stati stanziati dalla Regione per abbassare le emissioni nocive attraverso la mobilità sostenibile. Lo hanno annunciato Nicola Zingaretti e l’assessore Michele Civita alcuni giorni fa alla presenza del commissario Tronca. Gli interventi sono stati programmati grazie ad un accordo con Roma Capitale e consentiranno a tutta l’area metropolitana di corrispondere alle indicazioni della Unione Europea.
Infatti su un totale di 77 milioni di investimenti 54 milioni verranno destinati proprio all’area vasta della Capitale. Di questi 19 saranno investiti nelle tecnologie per la mobilità urbana: impianti semaforici, varchi di accesso, pannelli a messaggio variabile e paline elettroniche. Tutto quanto serve per i cosiddetti sistemi di trasporto intelligenti. Altri 20 milioni per nodi di scambio nell’area metropolitana per favorire l’intermodalità e l’utilizzo del trasporto pubblico potenziando i nodi di scambio esistenti e realizzandone di nuovi sulla base della domanda locale.
E ancora, 20 milioni per l’acquisto di autobus elettrici e metano destinati alla Capitale e 18 milioni per acquistare nuovi treni ad alta capacità destinati alle ferrovie regionali per quelle linee ferroviarie che collegano l’area metropolitana di Roma. Ai fondi europei si aggiungono 74 milioni della Regione destinati al rinnovo del materiale rotabile delle linee ferroviarie regionali e al completamento della flotta Cotral. Il totale degli investimenti assomma quindi a 151 milioni.
Il presidente Nicola Zingaretti ha spiegato che oltre a questi provvedimenti si stanno studiando con il Governo altre iniziative importanti sul “ferro” per Roma. Il che significa «chiudere l’anello ferroviario, investire su linee di ingresso alla città che hanno bisogno di un grande ammodernamento tecnologico».
Ma già in questi mesi su alcune tratte urbane, nell’ora dei pendolari, sulle linee ferroviarie ci sono frequenze quasi da metropolitana di 7 minuti e mezzo. Il piano messo a punto dalla Regione solo per le infrastrutture della capitale ammonta a più di un miliardo di cui 200 milioni gli investimenti richiesti per l’ammodernamento della Roma Lido. A proposito di quest’ultima, caduta l’ipotesi del project financing della RATP francese/Ansaldo, si fa sempre più concreta l’ipotesi che questa linea venga ammodernata dalle Ferrovie.
Infatti qualche settimana fa il ministro per le infrastrutture Graziano Delrio, nel presentare l’aggiornamento del contratto di programma con Rfi-Gruppo Fs, dichiarava «siamo pronti a discutere della risoluzione, come Ferrovie dello Stato, di alcuni nodi che oggi affidati solo alla gestione delle città fanno fatica a decollare, penso ad esempio alla Roma-Ostia Lido».
E concludeva «la disponibilità di investimenti per Rfi del nuovo contratto di programma ci darà la possibilità di aiutare concretamente e in maniera più solida i grandi nodi urbani a partire da quello romano». Ormai è chiaro che Nicola Zingaretti vorrebbe trasformare la Roma Lido in una metropolitana vera e propria. Resta il dubbio sui tempi e sulla successiva gestione della linea di proprietà regionale visti i risultati non proprio brillanti di Atac. Infatti per il progetto c’è il rischio che si arrivi alla fine del prossimo anno con i cantieri (forse) a ridosso delle elezioni politiche del 2018. Mentre per la gestione della linea nel 2019 occorrerà comunque andare a gara per il divieto europeo di affidamento diretto a società in house. Staremo a vedere ma nel frattempo gli utenti si rassegnino all’attuale dissesto per lungo tempo. Sempre che tutto vada per il meglio.
Giuliano Longo