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Il film diretto dagli YouNuts! con protagonisti Lillo e Carolina Crescentini debutta il 6 aprile su Prime Video
Un ‘Karate Kid’ dell’Esquilino che segue questo mantra: metti l’ironia e togli l’odio, metti l’integrazione e togli il razzismo. Così si può riassumere ‘Grosso guaio all’Esquilino – La leggenda del Kung fu’ il nuovo film diretto dal duo YouNuts! (Niccolò Celaia e Antonio Usbergo), dal 6 aprile su Prime Video. Prodotto da Lucky Red in collaborazione con Prime Video, la pellicola è una favola dall’irresistibile sapore Anni 80 che racconta bullismo, integrazione e accettazione di sé attraverso l’ironia (e i passi di danza di Lillo). La storia si svolge a Roma, più precisamente nella multiculturale piazza Vittorio.
Davide (Riccardo Antonaci) è un tredicenne timido e un po’ nerd con una grande passione per i minerali. Vive con sua madre Asia (Carolina Crescentini) nel cuore del quartiere Esquilino, dove passa le giornate, insieme al suo amico Yang (Mario Luciani), a sfuggire dal bulletto della scuola, Nadir (Ismaelchrist Carlotti), e a sognare di conquistare il cuore di Yasmin (Ludovica Nasti). Grazie all’arrivo nella sua vita di Martino (Lillo) – un attore ormai in declino che gli insegna, a suo modo, l’arte del Kung fu – ritrova la fiducia in se stesso e stringe con lui una profonda amicizia. “La società è molto più avanti delle istituzioni, non si capisce perché si rallentano tutti i passi necessari per ufficializzare l’ius soli, per esempio, ed è ridicolo che non sia ancora passato”, ha detto Crescentini all’agenzia Dire. “In passato c’è stato uno stordimento da parte dei giovani legato alla malagestione della politica e non. Ultimamente sto notando una rinascita di menti bellissime. È una generazione brillante e forte. Amo lavorare con i giovani soprattutto in questo momento”, ha sottolineato Lillo. Tra i momenti più belli del film “Lillo che parla cinese e che ti balla vicino, è difficile da vedere senza piangere dalle risate”, ha ricordato Crescentini.
INTERVISTA LILLO E CRESCENTINI
TRAILER
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FONTE DIRE – www.dire.it