
Condividi
Roma ricorda Ilaria Alpi, uccisa a 29 anni mentre stava indagando sul traffico di armi e rifiuti tossici in Somalia, e tutti gli altri giovani reporter uccisi dalla mafia, dai poteri o sui luoghi di guerra mentre cercavano la verità. Questa mattina l’associazione Ossigeno per l’informazione ha posto una pianta sotto la targa che ricorda tutte le vittime della verità, nel cortile di ingresso della casa del Jazz, bene confiscato alla mafia e oggi luogo di cultura restituito alla cittadinanza. “La Giornata in ricordo delle vittime della mafia cade molto vicina alla data in cui è morta Italia Alpi, che oggi ricordiamo qui con Ossigeno per l’informazione, insieme a tutti i giornalisti che dal 1960 sono morti mentre facevano semplicemente il loro dovere in modo professionale. E il dovere dei giornalisti è raccontare la verità delle cose per come sono accadute- ha detto in apertura l’assessore alla cultura, Miguel Gotor- Questi giornalisti sono stati tenaci, non si sono arresi al racconto ufficiale, preconfenzionato, ma hanno voluto cercare la verità che c’è dentro la verità, trasformandola in informazione, un bene pubblico prezioso, un Ossigeno per la nostra democrazia”. Alpi, uccisa insieme a Miran Hrovatin, stava indagando sul traffico di armi e rifiuti tossici in Somalia. “Questo appuntamento non è solo memoria ma è ricerca di verità. Queste cerimonie sono un grido per la ricerca della verità- ha detto Giuseppe Mennella, segretario di Ossigeno per l’informazione- L’inchiesta parlamentare che si è conclusa su Ilaria Alpi è una storia di depistaggi: non sono stati uccisi per una rapina andata a male. La verità è che due cronisti stavano indagando e hanno pagato con la vita la loro ricerca di verità”. “Insieme a Ilaria e Mirian- ha ricordato Alberto Spampinato, presidente di Ossigeno- ricordiamo tutte le vittime innocenti della mafia, qui alla casa del Jazz. Questo è un monumento alla legalità, e il mio augurio è che, come noi poniamo oggi questa pianta, ognuno porti un fiore, perché questo possa diventare un giardino della memoria”. Più di 150 i giornalisti presenti in sala, e altrettanti gli studenti che hanno seguito la giornata in presenza o in streaming. Da remoto, sono intervenute cinque classi dell’istituto ‘Sergio Cosmai’ di Bisceglie-Trani (intitolato a una vittima di mafia) e quattro classi dell’istituto ‘Dell’Aquila Staffa: di San Ferdinando di Puglia. A seguire la giornata in presenza, c’erano invece gli studenti dell’istituto’ Melissa Bassi’ di Tor Bella Monaca, prima intitolato a Ilaria Alpi. “Iniziative come queste fanno tenere vivo il nome di Ilaria Alpi, che ogni anno ricordiamo cercando di parlare della sua storia e dell’importanza della libertà di informazione”. Durante il convegno, sono intervenuti i giornalisti Nello Scavo e Lucia Goracci, mentre hanno lasciato la loro testimonianza il padre di Andrea Rocchelli, Rino, e Davide Palmisano, figlio di Marcello, videoreporter morto a Mogadiscio.