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“Ho appreso da poco della morte di Maurizio Costanzo, sono dispiaciuto. Perdiamo un uomo di televisione molto importante per quel che ha fatto. Sono vicino al dolore della famiglia“. Inizia così, con il sentito ricordo del famoso giornalista appena scomparso, la conferenza stampa del tecnico del Napoli Luciano Spalletti, alla vigilia della trasferta al Castellani di Empoli. “Come torniamo ad Empoli quasi un anno dopo il brutto ko? Abbiamo fatto dei passaggi importanti su queste sconfitte. Poi per quanto visto successivamente certe situazioni sono state ammortizzate bene. È una partita delicatissima per quella che è la loro geometria tattica, dobbiamo saperla dilatare. Loro hanno un modo di giocare che viene da lontano, sanno stare in campo, hanno calciatori forti come Vicario, Parisi, Baldanzi. Sono calciatori che ci ritroveremo nelle grandi squadre e con classifiche importanti. Conosciamo la qualità di Luperto perché l’abbiamo avuto a disposizione e aveva bisogno di giocare con continuità. Sono segni della difficoltà di questa partita. Dobbiamo essere bravi a meccanizzare bene l’importanza di queste sfide e non considerare altro, come quando si hanno gli occhiali da fabbro. Si vede solo quello che ha davanti e non intorno”.
“Io sono partito da Empoli e sono molto grato ad Empoli, anzi, vi dico che lì si fa bene calcio, ci sono tanti spunti di come fare calcio in futuro. E io sono stato avvantaggiato a lavorare in quella società lì, con quella impostazione lì, vissuta per 4-5 anni. Sette con quelli da calciatore. Venti con quelli da tifoso dell’Empoli quando andavo a vedere le partite. Sicuramente ho avuto un beneficio che mi sono portato dietro. Poi strada facendo si fanno nuove esperienze e uno cerca di farne un uso corretto, per fare passi successivi ancora più importanti. L’esperienza è la possibilità di accorgersi quel che di bello hai davanti, senza essere presuntuoso di sapere già tutto. Quindi il mio percorso è stato fatto di queste attenzioni qui. E della fortuna di aver trovato calciatori forti, molto forti, che mi han permesso di andare ad allenare in squadre importanti come il Napoli. Giocatori da gestire dopo 3 trasferte in 8 giorni? Le trasferte di solito determinano sempre stanchezza e fatica, io conosco solo un modo per andare a rimetterla a posto: quello di riposarsi. Per cui gli abbiam dato un giorno di recupero totale dopo Francoforte: potevamo farli allenare, ma riportarli nello spogliatoio era come rivivere una cosa di tutti i giorni. Poi abbiamo dei preparatori molto bravi, che sanno benissimo andare ad indicarmi il carico da fare negli allenamenti successivi. Che sono distanze, anche se poi bisogna sempre ripetere qualcosa che va ad assomigliare a ciò che avviene in campo. Però distanze e a che velocità le devi fare fan la differenza per carico fisico e mentale: si fa in modo tale che dal punto di vista dell’impostazione non si vada ad addizionare fatica. Sono dei massaggi alla testa oltre che ai muscoli. Funziona più del massaggio di un professionista, ecco! Stanno tutti abbastanza bene: è chiaro che poi si cerca di andare a scegliere meglio possibile anche se per me non è facile. Perché di dubbi ne ho sempre molti per la qualità di calciatori che ho“.