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“I bilanci della FC Juventus S.p.A. semplicemente non sono attendibili”. Lo scrive nero su bianco la Corte d’Appello della Figc nelle motivazioni della sentenza che ha condannato i bianconeri a 15 punti di penalizzazione in campionato. Secondo la Corte infatti “punto nodale del comportamento della FC Juventus S.p.A. è l’assenza di un qualunque metodo attendibile”. “Si giungeva a programmare sistematicamente la realizzazione di plusvalenze prescindendo dall’individuazione stessa del soggetto da scambiare, spesso indicato con una semplice X accanto al nome del giocatore della FC Juventus S.p.A. da cedere e ovviamente accanto al numero prestabilito di plusvalenza da realizzare. Il tutto, dunque, in un quadro chiaramente sintomatico di una ricerca artificiale di plusvalenze artificiali, in alcun modo conseguenza di operazioni di effettivo mercato”. “Le evidenze – continua la Corte – hanno documentato che non esisteva alcun processo di valutazione ad opera della FC Juventus S.p.A”. A tal proposito viene richiamata l’intercettazione del 6 settembre 2021 tra i dirigenti della Juventus Stefano Bertola e Stefano Cerrato nella quale si evidenzia “non c’è un processo documentale, non c’è un pezzo di carta di cui noi possiamo avvalerci, strutturati e spendibili, no? Poi ci potrebbero essere i pezzi degli appunti su pezzi di carta di formaggio ma che io mi guarderei bene dal produrre, no?Il bilancio è basato su un atto di fede della correttezza di valutazione di una persona che ha firmato un contratto di vendita, però, in parte sì ahimè”.