Paola Caruso disperata per il dramma del figlio: «Dopo quella puntura non cammina più»

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Paola Caruso disperata per il dramma del figlio: «Dopo quella puntura non cammina più»

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Paola Caruso è devastata dal dolore mentre racconta a ‘Verissimo’ del dramma del figlio Michele, nato 3 anni fa dal rapporto, conclusosi prima del parto, con l’ex Francesco Caserta. Oggi il piccolo non è più quello che era solo tre mesi fa, prima di una vacanza in Egitto, a Sharm El-Sheikh, dove a quanto racconta la showgirl calabrese, un medico gli avrebbe procurato un danno gravissimo.

A Silvia Toffanin l’ex naufraga dell’Isola dei Famosi ha spiegato: “Forse per gli sbalzi di temperatura, Michele ha iniziato ad avere dei gradi di febbre. Ovviamente gli ho dato i giusti medicinali, ma la febbre non si abbassava. Chiamo un medico arabo che suggerisce di fargli una puntura per fargli abbassare la febbre. Io non volevo, però poi da mamma mi fido del medico. Mai l’avessi fatto”.

Dopo la puntura, Paola capisce che qualcosa di molto grave è successo: “Mio figlio si alza e cade a terra. Praticamente non sentiva e muoveva più la gamba. Io sono impazzita, non ho capito più niente. Da quel 21 novembre la nostra vita è cambiata totalmente”.

“Sono andata subito in ospedale e hanno chiamato una neurologa. E subito i dottori hanno capito, lì a Sharm, che con la puntura gli era stato lesionato il nervo sciatico e quindi non sentiva niente”, ha proseguito la 38enne.

Sempre stando a quanto racconta Paola, in ospedale al bambino sarebbe stato somministrato un medicinale tossico. Così i due sono rientrati a Milano di corsa. In un nosocomio meneghino gli è stata diagnosticata una paresi del nervo sciatico.
Michelino è costretto a indossare un tutore e prima che potrà camminare senza metterlo c’è un da fare un percorso “molto lungo”.

Questo ha avuto un impatto anche sulla sua mente: “Ha paura di tutto, appena vede l’ospedale piange. La notte ha gli incubi che non riesce a camminare. Lui è un bambino completamente instabile”.
Paola e Michele sono costretti ad andare tutti i giorni in un centro neurologico per fare la terapia.

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