Condividi
Lo spettacolo di Paolo Vanacore, diretto e interpretato da Gianni De Feo, vedrà anche l’amichevole partecipazione in voce di Leo Gullotta
In un freddo e ventoso autunno romano, lo psicanalista e filosofo James Hillman percorre la strada lastricata di foglie che dal lungotevere conduce alla Piramide Cestia, dove è seppellito il poeta inglese John Keats, colui che egli stesso considera la propria nobile guida: il daimon, una presenza divina incaricata di portare a compimento il disegno superiore che l’anima di ognuno di noi ha scelto prima di nascere e di cui si è dimenticato nel momento in cui è venuto al mondo.
Un incontro allo stesso tempo reale e sovrannaturale, che diviene ricerca della propria vocazione come memoria di qualcosa di indefinito che durante l’esistenza non si riesce ad afferrare e che fa sentire sempre incompiuti. Hillman riprende il concetto di Keats della poesia intesa come “fare anima”, intendendo uno sforzo nella comprensione di sé stessi al fine di acquisire una propria singolare identità e, ovviamente, la giusta collocazione nel mondo.
La trama del racconto di Vanacore si dipana tra poesia musica e arte, in una scenografia essenziale: pochi elementi che sembrano emergere dalla sabbia o sospesi tra le onde del mare, quell’oceano infinito che bagna Atlantic City da cui riemergono i primi ricordi d’infanzia. Fanno da sfondo numerose videoinstallazioni: opere astratte dai colori brillanti e contrastanti che verranno proiettate sullo schermo, realizzate dall’artista Roberto Rinaldi, che daranno forma alla parola seguendo il filo della narrazione, della musica, dell’arte.
Una narrazione contrappuntata da brevi picchi poetici su brandelli lirici dello stesso Keats, evocati dalla voce di Leo Gullotta. Alcune tra le più suggestive canzoni di Franco Battiato e Giuni Russo, cantate dal vivo da De Feo sugli arrangiamenti di Alessandro Panatteri, delineano il percorso più intimo e sottile di questo viaggio dell’anima, all’ombra della luce.
Lo spettacolo andrà in scena dal 2 al 5 febbraio al Teatro Lo Spazio di Roma (via Locri, 42) e il 12 febbraio al teatro Magazzini Teatrali di Velletri (via San Crispino, 18).