Wolverhampton e Liverpool di nuovo di fronte dopo il2-2 del 7 gennaio che ha costretto le due squadre a una sfida supplementare per decidere la qualificazione al quarto turno. Ci furono molte polemiche dopo il fischio finale sul gol del potenziale 3-2 segnato difensore centrale Toti e annullato dal VAR. I funzionari preposti hanno ritenuto che Matheus Nunes avesse ricevuto la palla in posizione di fuorigioco durante l’azione, ma è emerso che il VAR non era in grado di effettuare un controllo accurato poiché non disponeva del filmato richiesto. Sebbene le telecamere utilizzate all’interno di Anfield non siano state in grado di rilevare se Nunes fosse o meno in posizione regolare, Lopetegui ha affermato che il filmato tattico prodotto dai Wolves stessi dimostra chiaramente che il gol era regolare e poi sono seguiti altri video da altre angolazioni.

Chissà in che stato d’animo ci arriverà Jurgen Klopp, da sempre contrario a questa usanza inglese, una di quelle che resiste ai cambiamenti, ma c’è un motivo. Se per i grandi club i replay di FA Cup in caso di pareggio nella prima partita sono un fastidio, per i piccoli possono essere davvero importanti per i bilanci se sono “fortunati” con i sorteggi. Questa volta poi i Reds ci arrivano dopo essere stati travolti dal Brighton giocando una delle peggiori partite degli ultimi anni.

Il Wolverhampton invece ha confermato i progressi fatti sotto la guida di Julen Lopetegui battendo il West Ham 1-0 e facendo un balzo in avanti nella classifica di Premier League.

L’affermazione di misura sugli Hammers ha interrotto un periodo di astinenza dal risultato pieno che durava, per il Wolverhampton, da 5 partite, permettendo così ai ragazzi di Lopetegui di approcciarsi a questa importante partita di FA Cup contro il quotatissimo Liverpool con rinnovata fiducia, forti inoltre della buona vena realizzativa dell’ala sinistra Daniel Podence, in rete per ben 3 volte nelle suddette ultime 5 esibizioni dei Wolves.

Il Liverpool si aggrappa invece all’esperienza di Salah che ha dimostrato ancora una volta di essere un punto di riferimento per la sua squadra.