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Martino Di Tosto, cuoco 43enne, è stato arrestato con l’accusa di rissa aggravata. L’avvocato Contucci: “Misura corretta”
Obbligo di dimora a Roma e obbligo di firma per Martino Di Tosto, il cuoco 43enne tifoso della Roma arrestato con l’accusa di rissa aggravata per gli scontri lungo l’autostrada A1 tra supporter napoletani e romanisti, durante i quali è rimasto ferito a una gamba in seguito a una coltellata. È questo, da quanto apprende l’agenzia Dire, l’esito della sentenza appena arrivata al termine dell’udienza per direttissima.
SCONTRI A1, AVVOCATO CONTUCCI: PER MARTINO DI TOSTO MISURA CORRETTA
“Ritengo che la decisione del giudice sia corretta, alla luce di quanto effettivamente riscontrato”. Così l’avvocato Lorenzo Contucci, legale di Martino Di Tosto, commenta alla Dire l’esito della sentenza arrivata oggi al termine dell’udienza per direttissima. “Il mio assistito- fa sapere Contucci- è sollevato dal fatto di poter tornare a casa”.
L’uomo, già in passato coinvolto in incidenti, durante i tafferugli avvenuti domenica scorsa nell’area di servizio Badia al Pino (nei pressi di Arezzo) era rimasto ferito da un’arma da taglio sulla coscia e si era recato autonomamente all’ospedale San Donato di Arezzo. Dopo le cure, Di Tosto era stato trasferito nelle camere di sicurezza della Questura. Sono tornati invece liberi i due tifosi romanisti, Emiliano Bigi e Filippo Lombardi, arrestati sempre ieri nell’ambito delle indagini. Il giudice per le direttissime della Capitale non ha infatti convalidato l’arresto, non riconoscendo l’applicazione della flagranza differita, in particolare sotto l’aspetto della necessità e urgenza. La stessa accusa viene contestata ad un altro tifoso fermato, ma del Napoli: per lui ci sarà l’udienza di convalida nei prossimi giorni.
Il ministro dell’Interno, Matteo Piantedosi, intanto, ha garantito il massimo impegno per risalire ai responsabili degli scontri. “I Daspo annunciati a vita? Dovrebbero cambiare la Costituzione, per ora non può sussistere- ha risposto ancora alla Dire l’avvocato Contucci- poiché il Daspo è una misura che si basa sulla pericolosità, una persona non può essere pericolosa a vita, mi spiego: se oggi tiro un sasso allo stadio ma domani perdo braccia e gamba e rimango su una sedia a rotelle non sono più pericoloso per motivi fisici. Quindi non può esserci un Daspo a vita”. Per ora sono state identificate circa 180 persone che avrebbero partecipato alla maxi rissa.
FONTE DIRE – www.dire.it