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Una sentenza storica, che non lascia alcun dubbio e che dovrà essere messa in pratia il più velocemente possibile. Abilitazioni all’estero, il Consiglio di Stato, riunito in Adunanza Plenaria, ha emesso una nuova sentenza che avrà, indubbiamente, il suo peso per quanto riguarda il riconoscimento delle abilitazioni conseguite all’estero.
Nella sentenza, infatti, – si legge su scuolainforma.it – viene affermato che il Ministero dell’Istruzione e del Merito sarà chiamato ad esaminare caso per caso, in merito alle istanze di riconoscimento: in buona sostanza, dovrà valutare l’equipollenza dell’attestato di formazione conseguito all’estero, disponendo eventuali opportune e proporzionate misure compensative ai sensi dell’articolo 14 della Direttiva 2005/36/CE.
Abilitazioni conseguite all’estero, una storica sentenza del Consiglio di Stato
In una nota informativa, – si legge ancra su scuolainforma.it – il sindacato Flc-Cgil sottolinea come il Ministero dell’Istruzione, in base a quanto stabilito dal Consiglio di Stato, non potrà rigettare massivamente le richieste di riconoscimento di titoli conseguiti in Paesi come la Romania, come ha tentato di fare fino ad oggi. Il dicastero di Viale Trastevere sarà chiamato a verificare se le conoscenze attestate dal diploma rilasciato da altro Stato o la qualifica attestata possano soddisfare, anche parzialmente, le condizioni per accedere all’insegnamento in Italia, fatta salva l’adozione di opportune e proporzionate misure compensative secondo quanto disposto dell’articolo 14 della Direttiva 2005/36/CE.
Il Ministero dell’Istruzione e la valutazione caso per caso
Come viene sottolineato dal sindacato guidato da Francesco Sinopoli, il Ministero dell’Istruzione e del Merito dovrà procedere a una valutazione puntuale delle istanze di riconoscimento delle abilitazioni estere e, conseguentemente, tutto ciò comporterà dei costi, anche considerevoli, visto che la procedura richiederà la costituzione di apposite commissioni e l’attivazione di eventuali percorsi compensativi e integrativi delle competenze richieste in Italia per i docenti coinvolti.
Flc-Cgil sottolinea oltre modo come un’attività valutativa di questo tipo può essere svolta adeguatamente solo in un quadro di attivazione, in Italia, di specifici percorsi abilitanti, in maniera che vi siano decreti che definiscano chiaramente il quadro delle competenze dei docenti abilitati e le attività richieste per conseguire le competenze professionali richieste.
Pressing sui percorsi formativi abilitanti
In buona sostanza, il ministro Valditara, unitamente al governo Meloni, sono chiamati ad affrontare il nodo dei percorsi abilitanti, guardando al futuro con un’offerta che risponda alle esigenze del nostro sistema di reclutamento.