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“Tagliamo la testa al toro: chi fino ad ora ha parlato, intanto, è una persona che si permette di dire di essere il medico personale di papà, ma non ne ha assolutamente la qualifica. Non esistono certificati che lo attestino, la nostra famiglia non lo conosce e non sappiamo da chi gli è stato presentato. Per questo presenterò a breve una denuncia querela alla Procura e una al Consiglio dell’Ordine degli Avvocati, per capire anche un’altra cosa: perché esiste il diritto alla privacy per tutti e non per Lando Buzzanca? Farò denuncia nei confronti dell’Autorità Garante della Privacy, perché non è possibile che non si sia ancora mossa nei confronti di certa gente che parla e sparla della salute di mio padre sui social. Puntualizzo: fino alla nomina dell’Amministratore di Sostegno, tranne forse due volte, la mia compagna ed io abbiamo sempre portato noi papà alle varie visite di controllo e di questo signore non ne ho mai visto traccia”. Ha voluto dire la sua per fare chiarezza sulla vicenda Massimiliano Buzzanca, dopo che in questi giorni si è tornato a parlare delle condizioni di salute di suo padre, l’attore Lando Buzzanca, attualmente ricoverato al Gemelli di Roma dopo una caduta dalla sedia a rotelle in una Rsa romana. In merito alle dichiarazioni rilasciate alla Dire da Francesca La Vacca, compagna di Lando Buzzanca, Massimiliano ha invece fatto sapere: “C’è una sentenza in appello che dice che la signora La Vacca non ha diritti nei confronti del signor Buzzanca e che non è neanche da considerare una compagna. Rilasciare dichiarazioni del genere è un comportamento moralmente censurabile, indegno di un essere umano. Evidentemente il cognome ‘Buzzanca’ fa gola a tante persone. Sono una furia, ecco perché ho dato immediatamente mandato agli avvocati di agire, affinché tutta questa storia finisca. Se papà fosse stato lucido avrebbe reagito con violenza di fronte a queste meschinità, per lui la famiglia non si tocca. E se ci fosse vero affetto nei suoi confronti, come qualcuno dice, sarebbe stato protetto e non messo alla mercé di questi leoni da tastiera che si permettono di scrivere falsità sui social”