Report, le anticipazioni: i mondiali in Qatar tra corruzione e sfruttamento dei lavoratori

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Nella puntata in onda questa sera, lunedì 14 novembre su Rai 3, si parlerà anche della fabbricazione del prosciutto cotto e di sport elettronici

Tutto pronto per una nuova puntata di Report che compie 25 anni, la trasmissione televisiva italiana condotta da Sigfrido Ranucci, che propone inchieste giornalistiche. Milena Gabanelli ne è stata la conduttrice della trasmissione dagli esordi fino al 28 novembre 2016. È trasmessa su Rai 3 e su Rai Play.

Stasera alle 21.25 su Rai3 tornano le inchieste di Report. Al centro della puntata ci saranno i mondiali di calcio in Qatar. A pochi giorni dal calcio d’inizio, un coro di polemiche si solleva da tutto il mondo.

I MONDIALI IN QATARE TRA CORRUZIONE E SFRUTTAMENTO

Persino diverse nazionali preparano atti eclatanti per denunciare gli abusi sui lavoratori e il mancato rispetto dei diritti civili. Con l’inchiesta “Il miraggio dello sceicco” di Daniele Autieri con la collaborazione di Lorenzo Vendemiale e Federico Marconi, “Report” racconterà lo sfruttamento dei lavoratori, le ipotesi di corruzione, le infiltrazioni criminali, i giochi della grande finanza internazionale, la sfida geopolitica globale. Punto di partenza, le indagini condotte dai giudici di Parigi e di New York che hanno ricostruito i metodi usati dal Qatar per assicurarsi il voto dei membri del Comitato esecutivo della Fifa necessario per ottenere l’assegnazione dei Mondiali 2022.  Inchieste che coinvolgono anche l’ex presidente francese Nicholas Sarkozy e l’ex presidente della Uefa Michel Platini, indagati a vario titolo per corruzione e traffico di influenze.
Report svelerà le attività internazionali di lobbying del piccolo stato del Golfo Persico guidato dallo Sceicco Al Thani, che coinvolgono anche alcuni parlamentari italiani, oltre a rivelare le pressioni esercitate presso la Uefa affinché fosse tenuto un atteggiamento di riguardo nei confronti del Paris Saint Germain, il club di Parigi acquistato dall’Emiro e oggi la casa delle più grandi stelle del calcio, da Mbappè a Messi a Neymar. Sarà ricostruito il metodo Qatar, le pressioni esercitate sui calciatori per rimanere al PSG, ma anche i milioni di euro assicurati ai campioni “amici” per parlare bene in pubblico del Qatar e del Mondiale.

Un’inchiesta che è anche un viaggio in Qatar, e che per la prima volta conduce all’interno della grande città dei lavoratori, dove alloggiano milioni di persone, che ogni giorno vengono condotte in città per costruire il sogno dell’Emiro. Un sogno che ha un costo molto alto in termini di diritti umani ma che oggi trova nell’Europa il suo più grande alleato. Dietro al sogno del calcio si cela il business più ricco, quello dell’energia. Il Qatar è infatti uno dei più grandi produttori mondiali di gas liquefatto e si candida oggi a sostituire la Russia per diventare il termosifone d’Europa.

‘IL BOTOX’ DEL PROSCIUTTO COTTO: L’INCHIESTA DI REPORT

In “Questione di chimica” di Lucina Paternesi con la collaborazione di Giulia Sabella, invece, obiettivo sul prosciutto cotto, il salume più amato dagli italiani: ogni anno, quattro chili a testa consumati e 300 mila le tonnellate prodotte. Viene consigliato nelle diete ed è ricco di proteine e sali minerali. In commercio viene venduto tagliato fresco o in vaschetta, aromatizzato, affumicato, a cubetti o sotto forma di hamburger e polpette. Ma quale scegliere?

Il viaggio di Report inizia sull’Appennino Tosco-Emiliano, dove un’azienda a conduzione familiare ha deciso di puntare tutto su un prodotto di qualità e a filiera corta, dall’allevamento fino alla trasformazione del prodotto finito. Un’etichetta semplice e trasparente come i pochi ingredienti di cui è fatto: acqua, sale, zucchero, spezie, antiossidante e conservante. Ma è sempre così? Una fonte che per anni ha lavorato per l’industria alimentare, ci svela alcune pratiche: tra aggiunte di acqua e polveri chimiche, coloranti e colle per carni, quanto è trasparente l’etichetta dei prodotti che troviamo in commercio e che costano di meno? Anche per il cibo esiste un “botox” e pure alcuni hamburger sono “rifatti”.

GLI SPORT ELETTRONICI

Si chiude con “Gladiatori digitali” di Antonella Cignarale: nel mondo dei videogames è esploso il mercato degli sport elettronici. Competizioni videoludiche strutturate in veri e propri tornei, circuiti, leghe, in cui i giocatori singoli o a squadre si sfidano online e dal vivo, alla presenza di arbitri, commentatori, spettatori e fan. Un nuovo bacino di utenti in cui società e club sportivi procacciano talenti e i grandi marchi si tuffano per sponsorizzare i propri prodotti.  Per molti players è agonismo, per altri è una professione, ma in Italia né l’uno né l’altra sono riconosciuti a livello istituzionale. La mancanza di una normativa specifica si ripercuote a cascata su tutto il settore, dai premi ai luoghi in cui praticare gli sport elettronici. 

Il programma, improntato sullo schema del rotocalco televisivo, nasce su Rai 2 come Professione Reporter e mantiene questo nome dal 1994 al 1996 in seconda serata. Dal 1997 si evolve in Report e approda su Rai 3 in prima serata, con un budget di 10 milioni di lire a puntata.

Report alla guida di Milena Gabanelli

L’autrice e conduttrice, fino al 28 novembre 2016, è stata la giornalista freelance Milena Gabanelli, il regista è Claudio Del Signore; i videogiornalisti sono: Giovanna Boursier, Michele Buono, Giovanna Corsetti, Giorgio Fornoni, Sabrina Giannini, Bernardo Iovene, Paolo Mondani, Sigfrido Ranucci, Piero Riccardi, Emilio Casalini, Giuliano Marrucci, Luca Chianca, Emanuele Bellano, Claudia Di Pasquale, Giorgio Mottola.
L’edizione del programma è a cura di Michele Ventrone. Chiara Baldassari ha collaborato fino alla sua morte, avvenuta improvvisamente nel 2005. In passato hanno fatto parte del programma anche i giornalisti Piero Giansanti e Paolo Barnard, autore di alcune delle inchieste più critiche verso i potentati economici della globalizzazione e verso Stati Uniti e Israele.

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Nel 2016 Report vince il Premio regia televisiva 2016 come Miglior programma dell’anno. Il 28 novembre 2016, come annunciato ad inizio stagione, la conduttrice Milena Gabanelli abbandona il programma dopo vent’anni per dedicarsi ad altri progetti. La conduzione del programma è passata a Sigfrido Ranucci, già co-autore insieme alla Gabanelli, a partire dal 27 marzo 2017. Sotto la conduzione di Ranucci, Report riceve, nel 2021, il premio Flaiano di televisione.

Report compie 25 anni e questa sera, lunedì 7 novembre 2022 alle 21:25 su Rai3, riparte con una nuova stagione. Alla conduzione resta Sigfrido Ranucci, che ci presenterà tutte le inchieste che hanno fatto la storia del programma.

Lo scopriremo solo Vivendi – di Giorgio Mottola

È uno dei fascicoli più spinosi che il governo Meloni si troverà ad affrontare. All’inizio degli anni ‘90 Telecom è stato il fiore all’occhiello dell’industria di Stato. Poi l’hanno privatizzata, scalata, spolpata e, forse tra qualche settimana, sarà anche scorporata. Da terza azienda telefonica più ricca d’Europa è finita agli ultimi posti per fatturato e indebitamento a causa di scelte industriali e finanziarie sbagliate.

Dal 2016 l’azionista di maggioranza dell’ex società di telecomunicazioni di stato è Vivendi, il gruppo francese di media controllato da Vincent Bolloré. Grazie a un’intervista esclusiva a un suo ex socio, Report ricostruirà le strategie del finanziere francese per la conquista del mercato italiano: dalla scalata ostile a Mediaset della famiglia Berlusconi alla conquista di TIM, avvenuta negli anni in cui al governo c’era Matteo Renzi.

La messa è finita – di Danilo Procaccianti

La città di Napoli nel centro storico ha più chiese di Roma: ce ne sono 203 ma solo 79 sono adibite al culto, il resto è abbandonato, pericolante o in ristrutturazione perenne. Non tutte le chiese consacrate – vediamo attraverso il servizio di Report – sono luoghi di culto perché nel 2010 l’allora arcivescovo di Napoli, cardinale Crescenzio Sepe, vista la difficoltà della Curia a gestirle, decise di affidare alcune chiese in comodato d’uso gratuito ad associazioni o enti.

Aria Frizzante – di Chiara De Luca

La CO2 per uso alimentare serve per gassare i prodotti. Negli ultimi mesi però è difficile da trovare. Questo perché la maggior parte di quella che si trova sul mercato viene ottenuta come prodotto di scarto di altre lavorazioni che in questo periodo, con l’aumento dei costi dell’energia, sono bloccate.

La CO2 è anche uno dei gas serra presenti in atmosfera che contribuisce al surriscaldamento globale. E questo è un paradosso: da una parte c’è chi la reclama, dall’altra ne abbiamo troppa in atmosfera. Esistono possibili alternative per rispondere a entrambe le esigenze? Cosa sta facendo il mondo per porre fine a una crisi che sembra portarci verso l’estinzione?

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