Gf Vip, Carolina Marconi e la confessione sui testimoni di Geova. È polemica

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“Mia sorella lo è stata per 18 anni e si è disassociata poi. Mia sorella, l’altra, da cinque anni, mia mamma da quasi tre. No, non sono disassociate, sono dentro. Io invece sono in mezzo. Loro non possono parlare con l’altra mia sorella. Quindi io sto vivendo una situazione… Sto vivendo una storia molto simile e che mi fa soffrire”.

Carolina Marconi ha deciso di raccontare una parte della sua vita a Nikita Pelizon subito dopo le dichiarazioni di quest’ultima sulla storia che l’ha vista protagonista in una famiglia di testimoni di Geova. L’intento della concorrente era quello di farle sentire la propria vicinanza.
“Mia mamma è diventata da poco Testimone di Geova e l’altra mia sorella è dissociata. Per questo motivo io ho empatizzato molto”, ha continuato la concorrente.

Le polemiche dopo la confessione di Carolina

Di sicuro, la confessione di Carolina non è passata inosservata e sul web si sono fin da subito scatenate alcune polemiche, soprattutto per via di alcuni pregiudizi. Da una parte chi colpevolizza le scelte di questi genitori che, da Testimoni di Geova, decidono di non parlare con i propri figli solo perché decidono di non seguire il loro stesso percorso di vita; dall’altra, chi prova a spiegare che c’è un forte pregiudizio nei confronti di questa religione: “Non mi piace quando si parla male di una cosa che non si conosce”, ha scritto un utente su Facebook.

Al Gf Vip va in scena la storia di Nikita. La Bibbia sempre in mano, mai una festa di compleanno o altre occasioni di passare del tempo con gli amici al di fuori della scuola. Regole ferree e poco adatte a un bambino improntate al credo religioso dei Testimoni di Geova. Una situazione familiare pesante, che si è complicata ancora di più quando i suoi due fratelli più grandi, Jessica e Raffaele, si sono allontanati da casa non appena hanno avuto 18 anni, proprio per fuggire da questo clima religioso oppressivo. È un racconto drammatico quella fatto nella puntata di ieri sera, lunedì 24 ottobre, dalla modella Nikita Pelizon, durante l’appuntamento serale del Grande Fratello vip. Due puntate fa Nikita aveva accennato, parlando con il conduttore Alfonso Signorini, di aver attraversato un periodo molto difficile, tanto da aver pensato al suicidio, ed essere stata depressa. Signorini aveva promesso che avrebbe approfondito la sua storia e così ieri è stato.

L’INFANZIA E LA FAMIGLIA TESTIMONE DI GEOVA

“Da bambina andavo in giro a predicare la parola di Dio, mi veniva detto che quella era l’unica religione e allo stesso tempo si parlava di umiltà, questo non mi piaceva. Sono cresciuta con la Bibbia davanti“. All’asilo, quando gli altri bambini festeggiavano in compleanno, “io dovevo stare fuori dalla porta. Avrei voluto sempre festeggiare il mio compleanno, volevo farlo tantissimo, ma il passato non si può cambiare“.

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Le regole imposte a Nikita sono quelle di una famiglia “molto praticante” di Testimoni di Geova, che tiene i bambini lontano da occasioni di socialità per evitare “brutte compagnie”. Dice la modella: “Loro erano molto praticanti, ma ci sono molti modi di vivere la religione. Anni dopo ci hanno chiesto scusa e ci hanno detto che credevano che quello fosse il meglio per noi”.

LA CRISI DEI 16 ANNI

Nikita ha raccontato che il periodo più difficile, quello in cui poi ha meditato il suicidio, è stato a cavallo dei sedici anni: si doveva sposare con il suo fidanzato, sempre per motivi legati alla religione, ma all’improvviso ebbe una crisi di rigetto e rifiutò la proposta di matrimonio. “Avevamo già organizzato tutto, ma quando è arrivato il momento e ho visto l’anello mi sono rifiutata e da lì è nata la crisi, fino alla decisione di lasciare casa, come già avevano fatto i miei fratelli”. Prima la sorella, allontanatasi con i vestiti dentro i sacchi della spazzatura, e poi il fratello. “Per me è stato traumatico quando se n’è andato mio fratello”, dice lei. Che non li ha visti, poi, per molto anni.

IL TENTATIVO DI SUICIDIO

In questo periodo difficilissimo, la modella ha spiegato di pensare spesso “Non ho scelto io di essere in vita, potrò almeno scegliere quando andarmene”. E ha raccontato di aver architettato il suicidio: “Avevo preparato il kit con delle cose da ingerire ma ora sono contenta poi di non averlo fatto. Anche se poi non è stata l’unica volta in cui ci ho pensato”.

LA FUGA DA CASA E I 2 ANNI “DA FANTASMA”

Oltre al suicidio, Nikita ha raccontato anche di aver tentato anche di scappare la casa, a 16 anni, ma “la Polizia mi trovò subito, e così dovetti tornare a casa“. Per due anni, poi, la modella non ha avuto vita facile in casa: “Ora mantieniti da sola”, “Arrangiati”, “Preparati il pranzo da sola” le dicevano i genitori. I fratelli più grandi se ne erano già andati, scappati anche loro da questa situazione, “io ero un fantasma in casa“. Fino a che, a 18 anni, anche Nikita trova il coraggio di andarsene davvero: comincia a fare dei provini da modella (“Facevo le prove da sola la domenica pomeriggio, avevo dei contatti”) e a quel punto i genitori le tolgono le chiavi di casa: per Nikita è il momento di cavarsela da sola. Si trova fuori di casa, da sola. Racconta di aver pianto per tante ore di fila. Poi a un certo punto “ho guardato il cielo e ho detto, sai che c’è? Sei libera“. Da lì comincerà la sua riscossa.

LA SORPRESA DEI FRATELLI

Ieri sera, per Nikita, c’è stata una sorpresa. Dopo il racconto e le lacrime, Signorini manda la concorrente in giardino. Lei è molto trepidante e dice, con se stessa, “Chi c’è per me?”. Poco dopo scatta il ‘freeze’ e appare la sorella Jessica: “Ohana significa famiglia e famiglia vuol dire che nessuno viene abbandonato o dimenticato”. Ma gli occhi di Nikita si sgranano ancora di più quando poco dopo appare, dietro alla sorella, il fratello Raffaele. “Quanto tempo è passato da quando facevi i primi provini a 18 anni, sei incredibile”. I genitori, raccontano i fratelli, sono a casa a tenere i loro bambini piccoli. “Quindi ci stanno guardando?”, dice Nikita incredula. E a loro dice: “Abbiamo già parlato del perché ci avete cresciuto così, ci avete chiesto scusa e avete detto che pensavate che crescerci in quel modo fosse la cosa migliore per noi. Vi amo, a prescindere”.

 

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