Chi è Lorenzo Fontana, il nuovo Presidente della Camera: ultraconservatore e leghista

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Chi è Lorenzo Fontana, il nuovo Presidente della Camera: ultraconservatore e leghista
Lorenzo Fontana

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Lorenzo Fontana è stato eletto presidente della Camera per la XIX legislatura della Repubblica italiana. Nel secondo giorno di votazioni, dopo una giornata di tensioni interne alla maggioranza che hanno portato a le forze di destra a preferire Fontana al precedente candidato Riccardo Molinari, il leghista ha ricevuto la maggioranza dei voti, sufficienti ad assicurargli lo scranno più alto della Camera dei deputati. 

Lorenzo Fontana è nato a Verona il 10 aprile 1980, è un politico italiano, vicesegretario federale della Lega dal 26 febbraio 2016 e deputato per la Lega dal 2018.
Ha ricoperto l’incarico di ministro per la famiglia e le disabilità dal 1º giugno 2018 al 10 luglio 2019 e di ministro per gli affari europei dal 10 luglio al 5 settembre 2019 nel governo Conte I. Eurodeputato dal 2009 al 2018, dal 29 marzo fino alla sua nomina da ministro è stato anche vicepresidente della Camera dei deputati.

La carriera di Loreno Fontana

Laureatosi in Scienze Politiche presso l’Università degli Studi di Padova, in Storia all’Università Europea di Roma e in Filosofia, è iscritto all’albo dei giornalisti come pubblicista. Sposato, ha una figlia. Fontana è largamente considerato un “ultraconservatore“. Si è dichiarato contrario all’aborto (definendolo anche “la prima causa di femminicidio nel mondo”), alle unioni civili e all’educazione sessuale “pro-LGBT”. Ha affermato che la Russia di Vladimir Putin «è il riferimento per chi crede in un modello identitario di società».
In aggiunta alle sue idee ultraconservatrici, egli sostiene, a differenza della maggior parte di studiosi competenti dell’ambito, che la teoria del gender esista e che sia insegnata nelle scuole italiane. Considera inoltre tale teoria una grave minaccia, assieme all’immigrazione e al matrimonio gay. Le sue idee sono spesso state oggetto di polemica sia nel mondo della politica sia in campo sociale della Repubblica.

Componente della Łiga Veneta, dal 2002 è stato vicecoordinatore federale del Movimento Giovani Padani. Il 26 febbraio 2016, durante il consiglio federale della Lega svolto a Milano, viene nominato vicesegretario federale della Lega assieme a Giancarlo Giorgetti, subentrano a Edoardo Rixi e a Riccardo Molinari. Nel 2019 viene nominato segretario della Łiga Veneta per Salvini Premier, incarico che mantiene fino al 2020.

Eurodeputato, Deputato, Vicepresidente della Camera e Ministro del governo Conte

Dopo essere stato consigliere comunale a Verona dal 2007 al 2009, alle elezioni politiche del 2008 è candidato alla Camera nelle liste della Lega Nord nella circoscrizione Veneto 1, ma non è eletto. Alle elezioni europee del 2009 Fontana è eletto parlamentare europeo nella circoscrizione Italia nord-orientale con 52.136 preferenze e dal 2012 è capodelegazione del gruppo parlamentare della Lega Nord. Rieletto alle elezioni europee del 2014 nella medesima circoscrizione con 27.240 preferenze, nella VIII legislatura del Parlamento europeo è stato, tra l’altro, relatore del progetto di decisione sull’accordo di cooperazione tra Bosnia Erzegovina ed Europol. Rieletto consigliere comunale alle elezioni amministrative del 2017, l’8 luglio 2017 è stato nominato vicesindaco e assessore della città di Verona. A giugno 2018, Fontana si è dimesso dalla carica. Nel novembre del 2017 si è espresso negativamente circa la delibera della Corte Costituzionale federale tedesca che ha garantito il riconoscimento della condizione delle persone intersex.

Alle elezioni politiche del 2018 viene eletto alla Camera nel collegio plurinominale Veneto 2 – 03, dimettendosi quindi da eurodeputato.
Il 29 marzo 2018 viene eletto vicepresidente della Camera,incarico da cui si dimette dopo essere stato nominato, il 31 maggio 2018, Ministro per la famiglia e le disabilità nel Governo Conte I, con deleghe alle Politiche per la famiglia, alla disabilità, a infanzia e adolescenza, alle politiche antidroga e alle adozioni.
Nel luglio 2018 Fontana ha chiesto l’abolizione della legge Mancino del 1993, provvedimento emanato per sanzionare gesti, azioni e slogan legati all’ideologia nazifascista, sostenendo che essa si fosse nel tempo “trasformata in una sponda normativa usata dai globalisti per ammantare di antifascismo il loro razzismo anti-italiano”.
Il 10 luglio 2019 è nominato ministro per gli affari europei nello stesso governo, cessa dall’incarico il 5 settembre del 2019 con il giuramento del Governo Conte II.
Alle elezioni politiche del 2022 viene candidato alla Camera dei deputati nel collegio uninominale Veneto 2 – 06 (Verona) per il centrodestra, oltreché come capolista della Lega nel relativo collegio plurinominale. Fontana viene eletto all’uninominale con il 53,60%, superando Anna-Lisa Nalin del centrosinistra (24,73%) e Mariafrancesca Salzani di Azione – Italia Viva (9,70%).

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