Una corda per la fuga dal carcere come nei film: il caso a Roma

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Un’evasione da film sventata però da un agente di polizia penitenziaria.

È quanto successo nel carcere di Regina Coeli di Roma e denunciato dal Sappe, il sindacato autonomo di polizia penitenziaria. Stando a quanto emerso, il poliziotto passando nell’intercinta del carcere, lo ha notato mentre si arrampicava dal cortile che costeggia un muro di cinta e che affaccia su via delle Mantellate, con una corda rudimentale che doveva evidentemente servire per calarsi in strada e darsi alla fuga. 

Secondo il segretario nazionale per il Lazio Maurizio Somma, quello fatto è stato un “ottimo intervento della Polizia Penitenziari che ha evidenziato la professionalità ed il senso del dovere con cui espleta il suo servizio”.

Il Sappe evidenzia che nei primi sei mesi del 2022 si sono verificate 10 evasioni da istituti penitenziari, altre 9 da detenuti erano stati ammessi a lavoro all’esterno e 13 dopo avere fruito di permessi premio. 

Donato Capece, segretario generale, torna a sottolineare le criticità delle carceri italiane: “Un grande plauso va ai poliziotti di Regina Coeli, in particolare all’assistente capo che ha scoperto il tentativo dell’uomo, subito fermato. Nei 200 penitenziari del paese l’affollamento nelle celle resta significativamente alto rispetto ai posti letto reali, quelli davvero disponibili, non quelli che teoricamente si potrebbero rendere disponibili. Un problema è anche la mancanza di lavoro, che fa stare nell’apatia i detenuti. Un altro è l’assenza di provvedimenti concreti verso chi infrange le regole all’interno dei penitenziari. Ma va evidenziato anche che l’organico di polizia penitenziaria è sotto di 7mila unità e che il carcere non può continuare con l’esclusiva concezione custodiale che lo ha caratterizzato fino ad oggi”.

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