Agosto, Valtopina provincia di Perugia. In questo piccolo paese di 1.336 abitanti della provincia di Perugia situato a ridosso del Monte Subasio lungo la valle del fiume Topino, c’è un luogo straordinario che ci ha riportato indietro nel tempo.
La scritta Museo del ricamo e del tessile ha attirato la nostra attenzione e ci siamo trovati in tre stanze piene di meraviglie.
La signora Maria Mancini ci ha fatto da guida attraverso la storia del costume delle nostre nonne. Ci ha spiegato che stavano lavorando per aprire a settembre e che quindi la mostra non era completa. Cassetti pieni di biancheria ricamata che faceva parte dei corredi che le nostre bis nonne mettevano via per le nostre nonne da quando erano piccolissime e su cui le ricamatrici umbre avevano perso giorni e notti.
Colletti, camicie da notte, tovaglie, corredini in lini finissimi ricamati con una maestria ed una pazienza che oggi non si trova più ordinatamente esposti in cassetti. Tutte donazioni di pezzi antichi a volte da rammendare e riportare allo splendore originale da rammendatrici locali, un mestiere che oramai va ad esaurirsi.
Vale la pena fare una gita per vedere ancora oggi come pizzi e merletti conservino il loro fascino anche per noi che oramai siamo abituati a tessuti non così nobili.
Il 4-5-6 settembre, infatti, ci sarà la 19° mostra biennale del ricamo e del tessile di cui questo museo è il punto focale.
Per tre giorni 90 espositori provenienti da tutt’Italia e da paesi esteri si troveranno a confrontarsi sul tema del recupero della manualità della donna contemporanea.
Così verranno rispolverati antichi merletti ed arti, come quella del Tombolo, che sembravano dimenticate ma che non lo sono affatto. Se solo pensate alle antiche tele umbre che tutti noi ci fermiamo a guardare ed acquistare in questa terra che crede ancora nell’artigianato e che, in questo periodo di Covid, ha registratto il tutto esaurito con tantissimi turisti, forse anche il lavoro artigianale ritroverà il suo posto.
Anna Maria Felici