
L’assessore alla sanità Alessio D’Amato, in conferenza stampa, ha fornito i dati aggiornati sulla diffusione e gli effetti del contagio ricordando che ad oggi nel Lazio i casi confermati sono stati 3.095 (1.1.27 ricoverate e 1.342 in isolamento), 291 guariti, 162 decessi, mentre 173 persone sono in terapia intensiva. I dati confermano una minore incidenza a Roma e una maggiore nelle aree della provincia dove hanno pesato i casi relativi alle case di riposo. “Ma – ha aggiunto – il sistema sanitario regionale ha fatto uno sforzo straordinario con 5 Covid Hospital e da oggi è attivo anche il Covid Center al Campus Bio-medico”.
L’assessore ha ribadito l’intenzione di effettuare test sulla popolazione: “Quando saranno validati i test che stiamo sperimentando, allo Spallanzani e a Tor Vergata, li inizieremo perchè pensiamo possano portare beneficio per capire come si è diffuso il virus, e quindi prendere le misure necessarie”, ma in primo luogo dovranno essere fatti sul personale sanitario anche se a livello nazionale il Lazio è al quarto posto per numero di tamponi.
“Stiamo lottando con un virus subdolo e meschino. La nostra arma contro il Covid-19 deve essere il test rapido a tappeto. È fondamentale. Per questo mi auguro che arrivi al più presto una validazione scientifica dalle sperimentazioni che stiamo eseguendo”, aveva affermato ieri in un’intervista al ‘Corriere della Sera – Cronaca di Roma’. “Mi riferisco – precisa – a quello che stanno testando lo Spallanzani e i medici di base sulla popolazione di Nerola e a quello che ha iniziato a sperimentare il Policlinico Tor Vergata”.
“Come dimostrano i dati siamo la quarta regione d’Italia per numero di tamponi effettuati: oltre 33mila. Ma anche se volessi triplicare lo sforzo – continua D’Amato – con i tempi di lavorazione degli attuali tamponi (otto ore, ndr) impiegheremmo anni a testare tutta la popolazione. Se il test rapido funziona, lo estendiamo a tutti i sei milioni di abitanti del Lazio. La sfida ora si gioca tutta sul territorio. Dobbiamo puntare a una diagnosi precoce e ad un intervento mirato già dai primi sintomi. E soprattutto dobbiamo monitorare le 1.300 persone ancora in isolamento domiciliare”.
Nel corso della conferenza stampa telematica è stato sollevato il problema delle RSA e delle case di riposo per anziani che hanno inciso notevolmente sul numero dei contagi e dei decessi, per questo l’assessore ha detto chiaramente che ”quando usciremo da questa emergenza dovremo ripensare completamente l’attivita’ delle Case di riposo, che non fanno parte del sistema sanitario regionale, ma vengono autorizzate dai Comuni. E’ un problema serio perche’ spesso vengono ospitati anziani non autosufficienti che non ci possono stare”.
Altro problema riguarda le navi da Crociera che approdano nei porti del Lazio “il meccanismo delle navi da crociera fatto finora non va più bene – ha detto D’amato – e deve essere rivisto perche’ non si puo’ pensare di scaricare su Roma o sui Comuni limitrofi, come Fiumicino ad esempio, tutti i passeggeri che devono ripartire. Vorra’ dire che resteranno sulle navi fino a quando non saranno pronti i piani di volo. Una volta pronti, a quel punto, potranno andare subito in aeroporto. Ma non si puo’ pensare di allocare per giorni o per settimane intere centinaia di persone provenienti da vari Paesi del mondo che si vanno ‘positivizzando’. Chi sta sulla navi faccia la quarantena sulle navi”, ha concluso.