Oggi l’amministratore delegato del Consiglio di amministrazione Rai, Fabrizio Salini si è presentato in audizione presso la Commissione di Vigilanza Rai e, parlando di nomine, ha riferito testualmente: ”Per il momento abbiamo provveduto alla nomina dei direttori di alcune testate, in questo stesso spirito, quello che ci porterà alla definizione anche del piano editoriale e degli altri progetti strategici previsti dal contratto di servizio, stiamo valutando se e come procedere alla nomina dei direttori di altre testate e di altre strutture aziendali”.
Insomma chiusa la partita dei direttori dei Tg nominati dal Consiglio di Amministrazione, Giuseppe Carboni al Tg1, Gennaro Sangiuliano al Tg2, Giuseppina Paterniti al Tg3, Alessandro Casarin alla TGR, Luca Mazzà al Giornale Radio Rai, le altre nomine restano congelate in tempi e modi da definirsi. Tanto da obbligare Salini a dichiarazioni generiche e fumose.
Il problema non è di poco conto perché al momento tocca nominare i direttori di rete laddove ballano i soldi veri dei programmi di intrattenimento, che peraltro per Rai Uno non vanno affatto bene.
Dai problemi di Elisa Isoardi con La Prova del Cuoco, ai risultati deludenti di Antonella Clerici e al declino della Vita in diretta della Fialdini, la rete Uno non pare proprio brillare in share e quindi in entrate pubblicitarie. E se Teodoli sulla Uno piange, nemmeno Andrea Fabiano, direttore della rete Due ride, visti i risultati dei suoi programmi tutto fuorchè brillanti.
Che Salini abbia tutte le buone intenzioni non ne dubitiamo, ma per le nomine che mancano ha le mani legate dalla politica, o meglio da quelli che oggi sono i padroni del vapore Cinque Stelle e Lega che si comportano, nella spartizione delle poltrone, come quelli che c’erano prima, e prima ancora, sin nella notte dei tempi in Rai.
Con la differenza che questi di oggi sono piuttosto voraci e agli altri non lasciano nemmeno le briciole, (Ah… quando c’era Berlusconi…….rimpiange qualcuno).
Ovviamente, una volta sistemato il telegiornale, la donzella più ambita è la rete della Uno dove sino ad un certo momento pareva che Salvini avesse puntato sull’autore della trasmissione della Isoardi, Casimiro Lieto, ma la rottura fra Elisa, che lo sponsorizzava, e Matteo, non pare abbia favorito la sua corsa soprattutto perché l’ad Salini preferirebbe un ‘interno’ di lungo corso. Anche perché sarebbe difficile affidare la direzione di una rete a un autore che ha sostanzialmente fallito con la Prova del cuoco.
In questa situazione di stallo molti in Rai pensano che le nuove nomine potrebbero avvenire (campa cavallo) addirittura dopo le elezioni europee dalle quali il truce (copyright di Giuliano Ferrara per Salvini) spera di surclassare i 5stelle rimettendo in moto tutto il quadro politico, magari con una crisi di governo entro il 2019.
E siccome è il termometro della politica a misurare le scelte in Rai, questa ipotesi non è propio da scartare.
Per di più con l’approssimarsi dell’estate scadrebbero i contratti delle varie trasmissioni della fascia mattutina e pomeridiana, per cui anche le più note conduttrici verrebbero giudicate dai risultati conseguiti in termini di share, con il rischio che qualche programma non venga nemmeno più riproposto.
Comprenderete quindi che proprio sulle reti e in particolare sulla Uno si gioca una partita delicata perché quei programmi riguardano milioni di telespettatori di popolo e certamente non radical shic.
Insomma chi avrà in mano le reti può condizionare il pubblico anche più dei telegiornali pur sempre vincolati a un minimo di pluralismo. Ergo, l’impressione è che Salvini voglia tenere in mano il boccino sino all’ultimo, con tanti saluti anche alla sua ex fiamma Elisa Isoardi.
Lucignolo