Gli ex operatori del progetto I Frutti di Roma, i cosiddetti manutentori civici, insieme ai disoccupati del Comitato per il lavoro di Cittadinanza, “convinti di essere utilissimi- spiegano- in questo periodo di disastri ambientali”, hanno occupato la sede dell’assessorato alla Sostenibilita’ ambientale del Campidoglio, all’Aranciera di San Sisto, dando vita a un’assemblea “per ricevere notizie e impegni concreti da parte di Roma Capitale su quali provvedimenti si intende prendere affinche’ si vada verso un risanamento ambientale di questa citta’ impegnando nuovi e vecchi operatori attualmente disoccupati”.
“Forte maltempo, disastri ambientali, vittime; questo e’ lo scenario dell’Italia di questi giorni. Undici Regioni hanno chiesto lo stato di emergenza. Ovviamente anche Roma rispecchia la situazione del nostro paese, infatti, per fare un esempio, nella Capitale nei giorni scorsi sono caduti oltre 300 alberi”, si legge nel volantino distribuito dai manifestanti. Che spiegano: “Viviamo pero’ un forte contrasto; a fronte di una forte carenza di personale del Servizio Giardini, il Dipartimento Ambiente decide di far scadere il contratto di 48 operatori su un totale di meno di 200 operatori attivi sul territorio. Le stime europee calcolano piu’ di 3.000 operatori del verde necessari per gestire gli oltre 43.000 ettari di verde fruibile e gli oltre 330mila alberi da manutenere del territorio di Roma. Nel 1980 il Servizio Giardini contava piu’ di 1.800 operatori. Per anni si e’ ovviato alla mancanza affidando il servizio alle cooperative, ma dopo i fatti di Mafia Capitale e il conseguente blocco dei circa 450 operatori aggiunti alla cura del verde di Roma, nulla e’ stato fatto se non i tre progetti consecutivi di cura del verde gestiti dalla Fondazione Roma Solidale”.
Al momento, sottolineano gli ex manutentori civici e i disoccupati, “il dato e’ sceso sotto le 380 unita’ di cui gli operativi sul campo sono circa 150. Ufficialmente il Dipartimento Tutela Ambiente stima la necessita’ di circa 800 dipendenti e, mentre dichiara queste carenze, fa scadere il contratto dei 48 operatori del progetto I Frutti di Roma, non sviluppa altri progetti per colpa di contrasti interni ed errori commessi dai dirigenti del servizio, della Ragioneria e del Segretariato Generale e indice bandi e gare d’appalto che risultano inutili e inconcludenti e spesso sviluppati tra atti illeciti e colpevoli distrazioni (compreso lo storico annuale servizio di rimozione delle foglie che cadono nel periodo autunnale ostruendo le caditoie per il deflusso dell’acqua piovana)”.
Per i manifestanti “non sono chiari i motivi che spingono questa branca dell’amministrazione verso l’autodistruzione, ma risulta spontaneo pensare che si voglia volontariamente smantellare il servizio pubblico in luogo dell’affidamento ai privati, dimostrando un totale disinteresse nell’affrontare le emergenze, per non parlare dell’ordinario, in barba a principi fondamentali dell’amministrazione pubblica quali il buon andamento, rappresentato dalla continuita’ lavorativa dei soggetti esperti e formati appositamente per svolgere le funzioni citate. Questo accade mentre a livello nazionale si pubblicizza il reddito di cittadinanza, ma, in questo periodo risulta lampante, che sarebbe molto piu’ utile impiegare i disoccupati in attivita’ di cura dei beni comuni, cosi’ da avviarsi verso una gestione ordinaria virtuosa che contribuisca ad affrontare anche il problema della disoccupazione”.