Il ministro Sergio Costa alle 2 di oggi pomeriggio incontrerà il governatore del Lazio Nicola Zingaretti. Al centro del dibattito un probabile ultimatum per la situazione dei rifiuti a Roma. Il ministero chiederà alla Regione di approvare, il prima possibile, il piano rifiuti, con tanto di impianti per traghettare Roma fuori dall’emergenza. L’alternativa, sgradita alla Pisana, è l’arrivo di un commissario che gestisca il dossier spazzatura, per chiudere il ciclo dei rifiuti, ciclo fragile e scombinato dopo lo smantellamento della mega discarica di Malagrotta, ormai cinque anni fa.
Nonostante la Capitale da allora non possa più servirsi di questa gigantesca cloaca, il piano dei rifiuti non è mai stato aggiornato. L’impasse è figlia del rimpallo di responsabilità tra Comune e Regione.
Intanto la Giunta regionale ha approvato questa mattina la delibera con cui viene prorogata fino al 31 dicembre la possibilità di conferire i rifiutiprodotti da Roma Capitale nell’impianto Aciam spa in provincia de L’Aquila. La proroga rientra nell’Accordo di Programma sottoscritto da Regione Lazio e Regione Abruzzo per la gestione di 39.000 tonnellate di rifiuti “talquale” raccolte da Ama spa. L’Amministrazione regionale garantisce una fattiva collaborazione al Comune di Roma per affrontare le criticità della gestione del sistema dei rifiuti urbani, ma ora serve l’impegno di tutte le istituzioni, come evidenziato anche dal Ministero dell’Ambiente, per completare in tempi brevi l’aggiornamento del Piano Regionale dei rifiuti.
Non va meglio sul fronte Ama, che si prepara allo sciopero. ” La Giunta continua a non mantenere nessuno degli impegni presi e sottoscritti tramite gli accordi”. Cosi’ Fp Cgil, Cisl Fit e Fiadel, in una nota unitaria, confermano la manifestazione del 22 ottobre e annunciano lo sciopero per il 5 novembre. “Il 22 ottobre terremo la seconda assemblea cittadina – continuano – questa volta in Campidoglio e, a seguito di un problema tecnico verificatosi con la commissione nazionale di garanzia, terremo comunque lo sciopero di tutto il personale di Ama, ma il 5 novembre. Nel frattempo continueremo le assemblee gia’ cominciate nei posti di lavoro. Senza il bilancio salta ogni possibilita’ di rilancio del servizio – aggiungono i segretari generali Natale Di Cola, Marino Masucci e Massimo Cicco – salta la possibilita’ di costruire impianti adeguati, salta il tanto decantato e mal organizzato porta a porta. Senza bilancio saltano le assunzioni gia’ previste da un piano industriale che viene vantato dalla stessa Giunta che lo affossa”. E concludono: “Mentre gli impianti e il territorio tornano in grande sofferenza ancora nessuno ha spiegato ai lavoratori e ai romani quale sia il progetto ed evidentemente non basta il caos per le strade e le troppe inadeguatezze di questi anni per spingere chi amministra Roma ad affrontare la questione in modo responsabile”.