“Ha paura a uscire di casa, so che i parenti della famiglia Casamonica hanno cercato di sapere dove abito. Sono stata l’unica a oppormi a quanto accadeva nel bar, nessuno lì dentro è intervenuto per difendermi”. Lo ha detto testimoniando in aula a porte chiuse la donna disabile che fu aggredita a calci e cinghiate da Antonio Casamonica e dal cugino Alfredo Di Silvio durante il raid compiuto il primo aprile scorso al Roxy Bar, un caffè in zona Romanina a Roma. Durante l’udienza, che è ancora in corso, la donna sta ricostruendo le varie fasi dell’aggressione.
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