Punti Verde Qualità, pagamenti fermi dal 2015 e voragine da 230 milioni

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I pagamenti delle rate dei mutui connessi ai Punti verde qualita’ “sono fermi dal 2015” e Roma Capitale, che ha garantito al 90% le somme erogate ai concessionari, e’ riuscita ad accantonare finora 158 milioni di euro sui 390 totali di valore nominale, con un’esposizione finanziaria potenziale di 232 milioni: l’azione di recupero, pero’, e’ paralizzata dai dubbi sulla legittimita’ delle fideiussioni, che l’Avvocatura capitolina dovra’ dirimere perche’ non consentono a oggi di rinegoziare i mutui con gli istituti di credito. Il Campidoglio torna a mettere le mani sulla annosa questione dei Pvq, e lo fa con una delibera di indirizzo di iniziativa consiliare la cui bozza, non ancora depositata, stamattina e’ stata oggetto di una commissione congiunta Politiche abitative, Urbanistica e Bilancio tenutasi nella Casa della Citta’ di piazza Giovanni da Verrazzano alla presenza di decine di persone tra cittadini, associazioni, comitati di quartiere e concessionari.
I Punti verde nascono nel 1995 su iniziativa della Giunta Rutelli con l’obiettivo di affidare a piccoli imprenditori e cittadini aree verdi degradate dando la possibilita’ di bonificarle e riqualificarle tramite lo sviluppo di servizi. Nel 2015, sui circa 20 punti lanciati negli anni, il Campidoglio e’ tornato in possesso di 11 di essi per cui sono state dichiarate decadute le convenzioni dei concessionari, a causa proprio del mancato pagamento delle rate dei mutui (che, come detto, erano garantiti al 90% dal Comune).
DIP. PATRIMONIO: SITUAZIONI INSANABILI, DELIBERA NON RISOLVE – L’intenzione dell’Assemblea, tramite la delibera, e’ quella di dichiarare l’interesse pubblico sulle aree, acquisire la proprieta’ dei beni, rideterminare le destinazioni d’uso e rivedere l’accordo quadro tra gli istituti di credito e il Campidoglio, riconducendo il coordinamento dell’intero tema nelle competenze del dipartimento e dell’assessorato al Patrimonio o del direttore della macroarea interdipartimentale dedicata, l’ingegner Roberto Botta. Per i tecnici del dipartimento Patrimonio intervenuti in commissione, pero’, per quanto riguarda la situazione concessoria “non tutte le situazioni sono sanabili e recuperabili”, e comunque “non e’ una questione che si puo’ risolvere con una delibera di indirizzo”.
LA RAGIONERIA: PAGAMENTI BLOCCATI, CAMPIDOGLIO ESPOSTO PER 232 MLN – Per quanto riguarda la possibilita’ dell’amministrazione di intervenire, a livello tecnico, ha spiegato la Ragioneria generale, “la rinegoziazione non e’ prevista, si puo’ parlare al limite di una transazione con le banche.
Abbiamo accantonato al fondo passivita’ potenziali 158 milioni di euro su 390 di valore nominale, che e’ cio’ che le banche hanno escusso e recuperato finora”. Il nodo della questione e’ che “ci sono problemi con le fideiussioni: ad esempoo per la convenzione 12-82, dove sono coinvolti Ics e Bcc non abbiamo i documenti rilasciati ai sensi dell’articolo 207, mentre per le altre convenzioni siamo ancora in dubbio sul fatto se gli atti, che sono stati rilasciati dai direttori dei dipartimenti, possano o meno essere sanati da una semplice determinazione dirigenziale”.
Per questo motivo, hanno sottolineato i ragionieri comunali, “abbiamo fermato i pagamenti ed e’ proprio questa la potenziale esposizione debitoria che ci troviamo ad affrontare, una questione tecnica ancor prima che finanziaria. Finche’ non avremo risolto il dubbio sulle fideiussioni non possiamo rinegoziare nulla: per questo dal 2015 non sono piu’ stati effettuati pagamenti”.
DIP. URBANISTICA: PORTEREMO ATTI E SENTENZE IN AVVOCATURA – Come ha spiegato Cinzia Esposito, direttore del dipartimento Urbanistica, “abbiamo gia’ cominciato ad affrontare i primi 6-7 Pvq, quelli piu’ cogenti che ci sono stati indicati dai Municipi, a partire dal parco della Madonnetta a Ostia. I Pvq sono beni patrimoniali del Comune, c’e’ l’espressa volonta’ dell’amministrazione di veder gestiti i propri beni dalla cittadinanza ma dal ’95 la normativa e’ cambiata e di e’ aperto molto di piu’ all’utilizzazione di verde e servizi. Sara’ nostra cura portare sentenze e sviluppi all’Avvocatura capitolina per non soffocare gli uffici e per vedere recuperate e riqualificate queste aree”.
IORIO (M5S): NUOVA COMMISSIONE CON AVVOCATURA, RESTITUIREMO SPAZI A CITTÀ – Per la presidente della commissione Urbanistica, Donatella Iorio (M5S), “l’istruttoria su singoli Punti verde e’ gia’ stata condotta quindi non si parte da zero: sono state fatte delle conferenze dei servizi interne. È fondamentale che ci sia un lavoro continuo di scambi tra i vari dipartimenti e in particolare con il dipartimento Patrimonio”.
Per quanto riguarda la fase transitoria, ha sottolineato Iorio, “siamo d’accordo tutti di restituire questi spazi ai cittadini.
Io propongo di invitare nella prossima commissione l’Avvocatura perche’ l’amministrazione ha fatto degli atti, abbiamo bisogno di capire a che punto sono i conteziosi, senza entrarvi nel merito, perche’ serve capire chi questi spazi li gestisce e li mantiene, fermo restando naturalmente l’obiettivo di restituirli ai cittadini”.
PELONZI (PD): INDIRIZZO FORTE AULA AIUTERÀ A FARE CHIAREZZA – “Lo strumento dei Pvq e’ stato un’idea giusta, il problema e’ che le amministrazioni che si sono susseguite nel tempo non lo hanno valorizzato e seguito nella giusta maniera e quindi si sono accumulati problemi tali che oggi gli uffici del Patrimonio e della Ragioneria avanzano perplessita’ anche per i diritti civili e soggettivi che si sono venuti a creare. Sono pero’ convinto che un indirizzo forte dell’Assemblea capitolina sul tema – dichiarando l’interesse pubblico, l’acquisizione della proprieta’ al Comune e riportando la questione all’Urbanistica, perche’ si tratta di capire cosa fare per ripensare un pezzo importante di citta’ – portera’ piu’ chiarezza nel lavoro anche del dipartimento Patrimonio”.
VIVARELLI (M5S): SERVE COORDINAMENTO INTERNO, FINORA SEMPRE MANCATO – Come ha spiegato la presidente della commissione Patrimonio, Valentina Vivarelli (M5S), “la commissione di oggi e’ il punto di partenza per coordinare tutto il lavoro ai vari livelli amministrativi, per arrivare a un coordinamento che prima evidentemente non c’e’ mai stato. Valuteremo chi dentro l’amministrazione avra’ la regia di queste tematiche per coordinare tutte le competenze senza piu’ lavorare a compartimenti stagni, bensi’ unendo tutte le esperienze che vivono i Municipi e i dipartimenti alla luce delle nuove normative. Valuteremo se ci sara’ la necessita’ di nuove conferenze dei servizi con l’apertura a soggetti esterni come i Municipi, ma intanto serve un coordinamento interno all’mministrazione. L’obiettivo e’ arrivare a una proposta che sia concordata non solo con la parte politica ma anche supportata dai pareri degli uffici tecnici”, ha concluso Vivarelli.

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