Continua a Roma e ad Anzio l’emergenza Chikungunya veicolata dalla zanzara killer. Ultimamente, nella zona Porta Metronia, Piazza Tuscolo si sono registrati circa venti casi di persone colpite dal virus, ma nessuno ne ha parlato.
Il presidente della Commissione Ambiente di Roma Capitale , Daniele Diaco M5S, contro ogni evidenza, afferma che tutto è sotto controllo e di smetterla con allarmismi sterili.
Per fare chiarezza abbiamo intervistato Domenicangelo Catini, preposto alla gestione tecnica della Sedipian srl, con un’esperienza quarantennale nel campo della disinfestazione, sistemi di profilassi e igiene urbana, monitoraggio e controllo entomologico contro i culicidi ematofagi conosciuti per la loro azione molesta e anche per essere vettori di importanti malattie quali Dengue, Malaria, Chikingunya, Zika, WN.
Catini ci spiega che tutti i prodotti usati per i trattamenti sono regolarmente autorizzati, registrati e consentiti per gli usi, i luoghi e per il parassita bersaglio come consentito dalla normativa vigente. Inoltre afferma che è opportuno effettuare interventi contro uova e larve intervenendo nei tombini stradali, lungo i fossi, nelle zone umide, vegetazione incolta etc. per almeno 3 volte con cadenza mensile, con interenti che si possono svolgere anche nelle ore diurne.
Dopo questa prima fase con inizio nel mese di maggio, fino ad agosto, si possono effettuare almeno 3 interventi contro le forme adulte di questi insetti con turbo atomizzatori ma durante le ore notturne.
Naturalmente si debbono valutare e conservare gli equilibri naturali esistenti e colpire prevalentemente l’organismo dannoso nel luogo e nel momento in cui sia più vulnerabile, rispettando tutti gli altri , senza alterare in modo significativo l’ecosistema.
Gli abbiamo chiesto quali sono le cause della diffusione di questi insetti atipici nel nostro territorio, che stanno provocando un vero e proprio allarme sanitario. Ci ha spiegato che le cause sono molteplici. Fra le più importanti le mutate condizioni climatiche verificatesi negli ultimi 10 anni, con notevole aumento della temperatura e dell’umidità, il pressoché inesistente controllo alle dogane su containers e valigie, l’aumento dell’immigrazione con relativi controlli sanitari molto carenti, infine possono giungere anche trasportati dai venti.
La zanzara fino a pochi anni fa era un insetto fastidioso ora è anche pericoloso. C’è da sottolineare che quella nostrana aveva i suoi antagonisti come le rondini o i pipistrelli, ora sempre più rari, che potevano abbassare la soglia d’infestazione di certi insetti.
La zanzara tigre nel nostro paese non ha chi la possa contrastare come avviene nei paesi d’origine. Lo stesso fenomeno si riscontra ,ad esempio, nell’ambito delle piante, come nel caso del Punteruolo Rosso che ha provocato una moria di molte specie di palme. Anche questo coleottero proviene da altri paesi e precisamente dall’Asia .
Catini chi ha specificato che per 50 ettari di superficie occorrono 5 litri di insetticida di cui 500gr di principio attivo, nei parametri massimi, da usare con nebulizzatori in quanto tale metodo è più radicale e quindi risolutivo. L’ insetticida spray o la comunissima lacca per capelli, di uso comune, sono più dannosi a livello di inquinamento ambientale rispetto a questo tipo di disinfestazione.
Sentito il parere dell’ esperto ricordiamo che in data 26 aprile 2017 è stata emanata un’ ordinanza del sindaco Raggi per la prevenzione e il controllo delle malattie trasmesse da insetti vettori ed in particolare della zanzara tigre nel territorio di Roma Capitale.
Dopo i numerosi focolai che continuano ad interessare l’intero territorio cittadino , tale ordinanza appare totalmente inefficace perché riporta una serie di vincoli che rendono proibitivi gli interventi , sia sull’utilizzo dei prodotti , sia sulle modalità d’uso degli stessi.
L’ associazione di categoria ANID ha contestato questa ordinanza per un’enorme serie di incongruità. L’ente preposto ai servizi ambientali per il Comune di Roma è l’Ama o meglio Samana che, forte di un nutrito staff di esperti, non può aver sottovalutato il problema e la sua risoluzione, usando prodotti e modalità più congrui per affrontare quella che è una vera emergenza sanitaria.
Chiaramente questi interventi, che come abbiamo sentito dall’ esperto vanno ripetuti più volte affinché siano efficaci , hanno un costo molto elevato e troppo spesso i soldi dei cittadini vengono spesi per interventi fatti passare per prioritari ma cosa c’è di più prioritario che la salvaguardia della salute pubblica?
Gilda Tucci