I manifesti affissi a Cerveteri annunciano il congresso del circolo cittadino del Pd, mentre, sulla bacheca della segreteria provinciale, il congresso di Cerveteri non appare calendarizzato. Questo vuol dire che il lungo braccio di ferro, che contrappone i dem ceretani attualmente alla guida del circolo e le segreterie provinciale e regionale, potrebbe essere giunto all’atto finale.
Una traccia dei toni forti dello scontro tra Cerveteri e Roma la troviamo nel post del consigliere comunale Pd Juri Mrini, che sul suo profilo scrive: “Devono mandare i celerini da Guidonia per non farci votare al congresso di circolo sabato a Cerveteri”. Da sottolineare, che il consigliere Marini ha sempre mantenuto un profilo basso sulla questione. Perché ora ha alzato i toni? Juri Marini, interpellato telefonicamente, ha dichiarato: “Quando arriva il momento del voto, la più alta espressione della democrazia e garanzia della vita stessa del nostro partito, le polemiche politiche devono tacere. Personalmente, non avrei particolari spinte per partecipare ad un congresso in cui la mia mozione è minoritaria. Ma, con la macchina già fortemente avviata non posso, non voglio e non debbo mancare all’esercizio partecipativo del voto. E nessuno me lo può impedire”. Di seguito, vi diamo conto della nota diramata alcune ore dopo la telefonata avuta con la redazione, mediante la quale Juri Marini reitera i concetti espressi in precedenza. Juri Marini scrive: “Quante polemiche sul congresso del Pd di Cerveteri! Mi chiedo quali siano gli interessi che spingono certi personaggi, neppure iscritti, ad accalorarsi in modo tanto ossessivo per le vicende interne del nostro partito. Ci sono delle regole molto chiare a tutela della democrazia interna, ci sono organi deputati a farle rispettare, e ci sono documenti a riprova delle azioni intraprese e delle responsabilità assunte da ciascuno.
Chi ha qualcosa da ridire, potrà farlo a suo tempo nelle sedi opportune. Adesso tacciano le polemiche e si rispetti la democrazia: il mio circolo ha ufficialmente convocato il congresso per sabato prossimo, 14 ottobre, e quindi io andrò ad esercitare il mio diritto/dovere di iscritto. Le consultazioni saranno due: una riguarda il rinnovo delle cariche locali, l’altra l’elezione del segretario provinciale. In entrambe sosterrò il cambiamento, la discontinuità, il dialogo e quindi il rilancio del partito. A livello locale voterò con convinzione la candidata Giovanna Filoni, una donna paziente, tenace, molto preparata. Una donna nuova nel panorama politico di Cerveteri che, quindi, non porta con sé le scorie di rapporti personali incrinati da anni di lotte interne dure e laceranti. Un fattore, questo, che può concretamente aiutare a riannodare il filo di un rapporto interrotto con larga parte del nostro elettorato. Sia chiaro, non ci sono due Pd. Ci sono persone che hanno fatto scelte diverse. Molti oggi sono in maggioranza a sostegno del Sindaco Pascucci. Noi, il Pd, siamo invece all’opposizione. Siamo quindi su due sponde diverse, distinte, che non possono essere riunite all’improvviso e forzosamente con qualche formuletta magica calata dall’alto (leggasi, il tentativo di commissariamento agostano).
Allo stesso tempo però, bisogna anche comprendere che non avrebbe senso continuare a restare rintanati in un fortino, pur con tutte le ragioni del mondo (e per questo non sosterrò la riconferma dell’amico Falconi). E allora qual è la proposta? Io credo che noi abbiamo il dovere di dare rappresentanza a tutti gli elettori che si riconoscono nel nostro partito, e questo ci impone di tornare a cercare un dialogo, di tentare di costruire un ponte. Il lavoro che dovrà segnare i tre anni della nuova segreteria dovrà essere quindi quello di avvicinare le due rive e riaprire anche un rapporto con il resto del mondo civico che si riconosce nel campo ampio del centrosinistra. Un ponte che abbia negli argomenti, nelle tematiche politiche, nei principi democratici i suoi pilastri di fondo e che si sviluppi attraverso incontri, convegni, confronti, e magari anche battaglie comuni. In altre parole, si torni a fare politica. E Giovanna è la persona giusta che può guidare con successo questo nuovo corso. Certo, sulla carta non abbiamo molte chance di vincere. Ma, sempre sulla stessa carta, gli iscritti al Pd di Cerveteri sono tantissimi e ciascuno di loro, con il voto (ma anche con l’astensione), avrà la responsabilità di aiutare l’una o l’altra tesi congressuale. Sul versante provinciale invece la sfida è forse ancor più avvincente, anche se lo schema è molto simile.
La candidatura di Vincenzo Marcorelli rappresenta una scossa alle coscienze degli oltre 15 mila iscritti al partito della provincia di Roma. Che senso ha lamentarsi tanto se poi, quando se ne ha l’occasione, non si sostiene il cambiamento, il nuovo, la discontinuità? Stavolta l’alternativa c’è, e quindi non ci sono più scuse. Vincenzo è un ragazzo serio e preparato, che ha avuto il coraggio di metterci la faccia e contrapporsi allo strapotere del solito notabilato provinciale. Anche solo per questo meriterebbe il sostegno di tutti. Il mio non vuole certo essere un attacco al segretario uscente, cui invece va la mia stima personale. Però il “vecchio” fa parte di un sistema che purtroppo risponde a quelle logiche di cui, a porte chiuse, in tantissimi si lamentano. Le stesse logiche che proprio a Cerveteri, da mesi, stanno cercando di mettere il bavaglio al circolo, spesso con atti di vero e proprio bullismo politico. Un sistema che va cambiato, non solo perché ingiusto, ma anche perché, a conti fatti, non sembra neppure portare tutti questi grandi risultati. Il rischio è di continuare a produrre solo malcontenti, disaffezione, disimpegno. La partecipazione, al contrario, andrebbe facilitata, sostenuta, e lo si dovrebbe fare rispettando e responsabilizzando i circoli, aiutandoli nel loro lavoro sul territorio. Questa è la grande sfida di Vincenzo e per questo invito tutti a sostenere la sua candidatura votando per la lista “Una Metropoli un Pd, con Marcorelli”.
Alberto Sava