Nodo fondi e poteri, è scontro aperto tra Raggi e Calenda

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“A questo punto ritengo urgente incontrare la sindaca nelle prossime 48 ore per verificare la reale disponibilita’ a proseguire nel percorso individuato con il Tavolo”. Dopo due settimane di botta e risposta via comunicati e dichiarazioni il ministro dello Sviluppo Economico, Carlo Calenda, lancia un’ultimatum alla sindaca di Roma Virginia Raggi: incontriamoci entro 48 ore oppure del tavolo per il rilancio della Capitale, in programma il prossimo 17 ottobre, non se ne fara’ piu’ nulla. L’attrito tra il Mise e il Campidoglio prosegue da quando, il 22 settembre scorso, un dossier del Ministero – pubblicato da Il Messaggero – ha lanciato l’allarme sul “declino Capitale”, parlando di Pil cittadino sceso del 6% e fuga delle grandi aziende. Il tavolo di lavoro tra Ministero, Campidoglio, Regione Lazio, sindacati e associazioni imprenditoriali inizialmente si sarebbe dovuto tenere oggi, 4 ottobre, ma la polemica a distanza tra la sindaca e il ministro ha dilatato i tempi. Il Campidoglio chiede al governo piu’ poteri e fondi, tramite una piena attuazione della legge su Roma Capitale, che a fine 2010 ha cambiato il nome dell’ente senza pero’ attribuirgli maggiori risorse ne’ autonomia gestionale. un progetto che la sindaca, ad inizio giugno, ha ribattezzato “Fabbrica Roma”, che coinvolge istituzioni e parti sociali. Il bilancio comunale, 5,5 miliardi, al momento infatti basta a malapena per pagare i servizi e gli stipendi del Comune e delle sue aziende partecipate: mancano fondi strutturali per investire nella modernizzazione cittadina. Proprio quelli che il Campidoglio chiede al governo.

Il Mise pero’ sottolinea che nonostante gli sforzi organizzativi da parte ministeriale il Tavolo di lavoro e’ stato fissato solo al 17 ottobre perche’ prima l’agenda della sindaca non avrebbe consentito. Dopo giornate di dichiarazioni polemiche dal Campidoglio oggi Calenda ha ribattuto irritato: “Dal 21 settembre scorso – giorno in cui abbiamo inviato la prima lettera per l’avvio del tavolo – cerco di parlare con la sindaca di Roma in merito al lavoro preliminare da svolgere in vista della riunione fissata il 17 ottobre, prima data utile nella sua agenda, alla quale tutti gli altri partecipanti hanno dovuto adattarsi”. Poi l’affondo: “Ad oggi non sono riuscito ad avere un contatto diverso da un sms di circostanza; continuo pero’ a ricevere lettere sconclusionate sui piu’ vari argomenti”. Una disputa su cui pesa un ulteriore incognita, legata ai tempi di lavoro del tavolo. La legislatura si avvia a conclusione entro l’inizio del prossimo anno, piu’ slitteranno i lavori tra le parti piu’ sara’ difficile che il tavolo possa arrivare a conclusioni concrete, magari ad uno stanziamento di risorse ad hoc o al varo di agevolazioni fiscali per le imprese della Capitale. Il rischio che, insomma, alla polemica verbale segua un nulla di fatto.

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