Modelli Organizzativi sostenibili: un po’ di umanità al centro delle nostre organizzazioni

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Il giorno 3 ottobre 2017 si è tenuto il convegno AIDP (Associazione Italiana per la Direzione del Personale) sul tema della Governance di modelli sostenibili, che tengano in conto le tre dimensioni ‘economica, sociale ed ambientale’ dello sviluppo economico.  Si è parlato di come questa tematica sia declinata in ambiti quali la ricostruzione dopo il terremoto del 2009, che ha attivato un forte dialogo tra impresa e comuni, e Il Patto Territoriale Vato (Valdichiana, Amiata, Trasimeno e Orvietano) in cui le istituzioni e le altre strutture sono state chiamate a lavorare per la valorizzazione culturale e turistica del patrimonio storico e culturale del territorio in questione.

La Governance (principi, politiche e struttura organizzativa attraverso la quale  un’organizzazione è diretta e controllatala) è un tema importante in questo contesto perché gli attori che devono lavorare insieme sono tanti e  diversificati.

Il nuovo modello implica inoltre una valorizzazione del prodotto integrato nell’ambiente e con ciò uno sviluppo del territorio. L’avvento dell’intelligenza artificiale può rendere ciò possibile (modello Microsoft Seattle).  Questo ci porta da affermare che ci vogliono competenze tecniche adeguate, ma che dovremo anche investire sulle non-cognitive skills. Da ciò un altro attore che entra a far parte del modello è l’Università e la formazione vista a 360°. La gestione del personale dovrà inoltre fare i conti con un nuovo modello di welfare e con lo smart working che implica nuovi parametri di produttività, digitalizzazione, persona al centro di tutto. La presidente di AIDP Isabella Covili ha ricordato le conclusioni del congresso di Genova di maggio in cui si è parlato di futuro a misura d’uomo, e l’impegno di AIDP in questa direzione è già cominciato.

Da molto si parla di sostenibilità ma a che punto siamo? Come siamo posizionati rispetto ai 17 Obiettivi di sviluppo sostenibile (Sustainable Development Goals – SDGs) dell’agenda 2030 approvata dalle Nazioni Unite il  25 settembre 2015? Donato Speroni responsabile redazione AVIS (http://www.asvis.it) ha detto che ‘occorre essere più ambiziosi’ e guardare al futuro con un po’ più di coraggio. Cinzia Rossi, moderatore del convegno, ha messo l’accento sul concetto che il futuro deve essere a misura di uomo e che ciò che ci aspetta, la quarta rivoluzione industriale, dovrà essere affrontata in modo positivo. Il business dovrà essere integrato in un modello territoriale, lo sviluppo legato alla crescita economica dovrà essere legato al miglioramento della qualità della vita.

Tanti i temi trattati e tanti gli spunti di riflessione in un incontro pieno di sollecitazioni sul nostro futuro e su quello dei nostri figli.

Anna Maria Felici

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