di Alberto Sava
Ieri vi abbiamo dato ampiamente conto della posizione del Comune di Ladispoli sulla questione della collocazione dei clandestini e della chiusura totale del sindaco di centrodestra al programma di accoglienza Sprar della Prefettura.
Di segno totalmente opposta, rispetto al sindaco di Ladispoli Alessandro Grando, la posizione del sindaco di Cerveteri Alessio Pascucci. Quindi, Ladispoli dice no all’accoglienza dei profughi e di contro Cerveteri apre, senza se e senza ma, all’arrivo dei migranti. Oggi approfondiamo la posizione scelta dal sindaco ceretano che sull’accoglienza afferma:
“La nostra Amministrazione ha manifestato in più di un’occasione la disponibilità ad aderire al progetto Sprar, ed in parte lo abbiamo già fatto anni fa in sinergia con il comune di Santa Marinella”.
Lo Stato – continua Alessio Pascucci – ha offerto due opzioni: aderire e progettare assieme ai Comuni un percorso di accoglienza per i migranti in proporzione alla popolazione residente in città, oppure essere inseriti nei bandi della Prefettura per i centri di prima accoglienza.
In questo ultimo caso arriva un privato, fa tutto da solo, il Comune non è coinvolto, e così si corre il rischio che ne arrivino mille. Noi vogliamo essere parte attiva nel processo dell’immigrazione, e non vogliamo subirlo.
Lo Sprar è più utile rispetto ai centri di prima accoglienza. Stiamo già predisponendo un progetto ad hoc”.
La questione migranti, profughi, o clandestini che dir si voglia, continuerà a tenere banco sul litorale a nord di Roma ancora per parecchio tempo. A tal proposito riteniamo interessante richiamare l’attenzione del lettore su un articolo in questa pagina, in cui vi diamo conto dell’incontro tra Comuni, Asl e Sindacati, sui Piani Sociali di Zona (vedi link).
Nel corso dei lavori l’assessore ai Servizi Sociali del Comune di Cerveteri, Francesca Cennerilli intervenendo ha anche sottolineato le gravi difficoltà economiche in cui versano le casse comunali nell’affrontare quotidianamente i problemi e le necessità di intervento del Comune di Cerveteri sul disagio sociale. Immaginiamo quindi quale ulteriore appesantimento potrebbe creare l’adesione di Cerveteri allo Sprar, sia solo pure parzialmente, sull’intero sistema socio economico ceretano.