A pochi giorni dalla scadenza per la presentazione dei candidati alla Presidenza finalmente il quadro delle candidature per le elezioni del X Municipio si va delineando. E’ di ieri l’annuncio che il Centro Destra si presenterà unito intorno a Monica Picca, come avevamo preannunciato, e anche la candidatura di Andrea Bozzi a capo di una lista civica di ispirazione autonomista denominata “Impegno civico per l’autonomia del X Municipio” goderebbe ormai anche dell’appoggio sotterraneo di alcuni spezzoni del Pd.
Sempre due giorni fa Athos De Luca è indicato dal Partito Democratico last minute dopo uno scontro fra zingarettiani che volevano convergere su De Donno, e il resto del partito che poi ha deciso di convergere sul non più giovane ex consigliere capitolino.
Queste candidature si vanno ad aggiungere a quella del civico Don De Donno con la sua Lista “Laboratorio Civico X”, che si è per l’occasione spretato ma potrebbe far storcere il naso a qualche cattolico tradizionalista, quella di Luca Marsella di Casa Pound e quella di Cittadini per il X Municipio, di Giovanni Fiori più l’irrilevante Popolo della Famiglia di Adinolfi e Eugenio Bellomo con la Lista Sinistra Unita. Liste su liste e programmi più o meno approfonditi da valutare che dovrebbero proporre idee per ridare dignità a questo territorio martoriato e segnato dalla “mafiosità” affibbiata che ha portato al Commissariamento del Municipio. I cinque stelle partono baldanzosi vantando i risultati della amministrazione Raggi che vedono solo loro.
La parola d’ordine del Movimento 5 Stelle è quella di ‘formattare’ il governo del Municipio a quello della città per poter godere dell’uniformità fra il Comune della Raggi e il municipio. Impresa non semplice non solo per i mal di pancia di alcuni 5stelle, nonostante l’assidua presenza sul territorio del capo gruppo capitolino Ferrara ma a fronte dei deludenti, a dir poco, risultati della Amministrazione guidata dalla sindaca pentastellata, tanto che dai recenti sondaggi risulterà difficilissimo per il Movimento raggiungere quel 70% dei consensi che a Ostia ottenne per le Comunali.
La sinistra, o meglio, il centro sinistra si presenta frammentato con l’appoggio più o meno dichiarato di frange della sinistra esterna al Pd alla lista di Don De Donno che include alcuni militanti territorialmente noti.
E’ noto che l’ex consigliere capitolino Athos De Luca è stato scelto in contrasto con pezzi del Pd locale che aveva puntato sul giornalista Andrea Bozzi che cavalca con imprenditori locali la possibilità di Ostia comune.
Ma in contrasto con gli zingarettiani che con il vice presidente ‘arancione’ della Regione Massimiliano Smeriglio sarebbero anche confluito su De Donno, che comunque aveva preso subito le distanze dal Pd locale.
Nella crisi dei partiti Casa Pound continua con la sua presenza capillare sul territorio anche sulle questioni minute come accaduto pochi giorni fa a San Giorgio di Acilia dopo l’esplosione di una fontanella.
Vedere riconosciuto l’impegno di questi neofascisti a una pronta soluzione del problema su dei fogli A3 sui muri delle palazzine a San Giorgio fa un po’ impressione a chi ricorda quanto importante fosse la sezione del PD di quel luogo.
Insomma, una assenza del partito che non aiuta Athos De Luca che viene presentato come un candidato di provata onestà e in discontinuità con l’azione di Orfini che ormai delle romane cose pare occuparsi ben poco.
Ma qualcuno nel corso della campagna elettorale potrebbe ricordare ad Athos che quando era consigliere con la maggioranza di Ignazio Marino, animo l’opposizione del gruppo capitolino del Pd al project financing sullla Roma –Lido, che già Zingaretti aveva portato a buon punto con i francesi. Athos, sulla linea dell’allora assessore all mobilità Improta, caldeggiava per la ristrutturazione di quella linea l’intervento di Atac con 180 milioni. Morale della favola Atac va in concordato e della ristrutturazione della Roma Lido non si parla più, se non in qualche misteriosa commissione di esperti, e nemmeno dei 200 milioni che il Ministro del Rio aveva promesso a Zingaretti.
Di Monica Picca, candidata unitaria del centro destra, che abbiamo già intervistato pochi giorni fa, attendiamo la composizione della sua squadra curiosi di sapere se a fronte della sua candidatura avrà dovuto subire pressioni spartitorie o se potrà essere libera di decidere sulle persone da mettersi accanto. Ammesso che le truppe sparse di Forza Italia si mettano buone buone in un angolo.
Ma è probabile che alla fine della fiera deciderà il ballottaggio.
Andrea Ciabocco
Giuliano Longo