Secondo l’Agenzia europea dell’ambiente, in Europa ogni anno si registrano oltre 500.000 morti premature a causa dell’inquinamento atmosferico, circa 20 volte il numero di vittime per incidenti stradali. Almeno 9 cittadini europei su 10 risultano esposti a concentrazioni di PM2,5, ozono e benzo-A-pirene superiori ai livelli raccomandati dall’Organizzazione Mondiale della Sanità. E in Italia? Nonostante i miglioramenti registrati negli ultimi decenni, l’inquinamento atmosferico è la causa ogni anno di oltre 90mila morti premature. Con più di 1.500 decessi per milione di abitanti, il nostro Paese presenta valori decisamente più alti rispetto alla media europea, pari a circa 1.000 decessi prematuri. Queste sono solo alcune delle tematiche affrontate nel Report sulla qualità dell’aria, che sarà presentato a Roma il 29 settembre (presso l’Istituto di Santa Maria in Aquiro, Senato della Repubblica), realizzato dalla Fondazione per lo Sviluppo Sostenibile, in collaborazione con Enea e in partnership con il Gruppo Ferrovie dello Stato Italiane.
Durante l’incontro “La sfida della qualità dell’aria nelle città italiane – Dieci proposte di Green Economy” si cercherà di fare il punto sulle origini dell’inquinamento dell’aria nelle aree urbane in Italia; su quanto pesano il traffico veicolare, il riscaldamento, le attività produttive, il trasporto degli inquinanti a media e lunga distanza, le condizioni meteorologiche nel quadro del cambiamento climatico. Grazie alla ricostruzione di un quadro conoscitivo chiaro e completo sul tema delle emissioni inquinanti e della qualità dell’aria con un’analisi approfondita delle cause primarie dell’inquinamento atmosferico nelle città italiane, è stato elaborato un ”decalogo” per vincere la sfida della qualità dell’aria nelle città italiane attraverso soluzioni strutturali che superino le emergenze e puntino sullo sviluppo della green economy. Come si evidenzia nel Report, infatti, è necessario mettere in campo azioni nuove e più incisive: queste dieci proposte toccano temi di carattere generale, come una revisione della governance e un maggiore coinvolgimento del mondo della ricerca, e altri di tipo più specifico, proponendo una roadmap per il settore dei trasporti, un percorso di riqualificazione profonda del patrimonio edilizio pubblico e privato, un piano nazionale sulle biomasse e un maggior coinvolgimento del settore agricolo.