Malasanità nel Lazio: le asportano la tiroide per un tumore che non c’è

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Una semplice infiammazione diagnosticata come tumore alla tiroide. Una diagnosi sbagliata, un errore dalle dimensioni bibliche, ha dato inizio a un vero e proprio calvario per una giovane paziente.

Dopo essersi sottoposta ad ago aspirato alla tiroide, nell’ospedale Santa Maria Goretti di Latina, alla donna viene diagnosticato un tumore. La paziente si reca all’Ospedale Pertini di Roma, dove viene praticata una tiroidectomia totale, l’asportazione della tiroide, senza che prima le vengano fatti altri accertamenti.

Durante l’intervento si scopre però che non si tratta di tumore ma di tiroide di Hashimoto, ovvero un semplice processo infiammatorio, nonostante questo il chirurgo, inspiegabilmente, asporta comunque la tiroide. L’esame effettuato a seguito dell’operazione conferma quanto si era scoperto in sala operatoria: non c’era nessun tumore a carico della tiroide.

Una catena di errori dalla prima diagnosi errata che comportano gravissime conseguenze, sia fisicamente che economicamente. Le responsabilità mediche e ospedaliere parrebbero evidenti, ma l’ospedale continua a dire di aver seguito le linee guida e non vuole assumersi nessuna colpa.

I mancati esami diagnostici e la carente attenzione dimostrata nel trattamento della giovane paziente sono intollerabili e hanno delle conseguenze impensabili per la vittima. Quest’ultima si ritrova a dover affrontare delle sofferenze non causate da una patologia reale, ma da una diagnosi errata, con tutte le conseguenze economiche che questa vicenda porterà con sé, tra le quali anche le spese legali per un processo che, come la giustizia italiana ci insegna, si protrarrà per lungo tempo.

I casi di malasanità che vengono segnalati all’Associazione Codici sono sempre più numerosi, così come le vittime coinvolte e mentre la giustizia sembra essere una chimera, i colpevoli continuano ad operare impuniti.

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