La città del Rugby monumento al pubblico spreco

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Alcuni giorni fa la Commissione Sport Capitolina si è recata presso il Punto Verde Qualità conosciuto come la Citta del Rugby a Spinaceto. Poiché alcuni organi di stampa  hanno riportato la notizia, noi che seguiamo da anni  la triste vicenda dei PVQ, non potevamo esimerci di puntualizzare e chiarire alcuni aspetti che evidentemente sono sfuggiti agli articolisti.

 La Città del Rugby viene presentata come un PVQ quando in realtà non è un PVQ o meglio non faceva parte del bando originario della Delibera 169 del 1995. Questo è un aspetto molto importante perché sui PVQ si è detto di tutto compreso il fatto che sono stati assegnati senza bando. 

Questo è vero per la Citta del Rugby e per il Laghetto di Tor di Quinto che sono stati “inventati” per esigenze particolari ed equiparati ai PVQ concedendo, come nel caso della Città del Rugby, migliaia di metri quadri edificabili in più rispetto ai parametri del bando originario dei PVQ, con la possibilità di costruire una foresteria.

La storia della Città del Rugby è sintomatica di un certo tipo di politica come già affrontato in un articolo del Messaggero dell’Aprile del 2012. Qualcuno si doveva far carico della principale squadra di rugby romana e quindi bisognava trovare un imprenditore disposto a farlo. Una volta trovato l’imprenditore bisognava invogliarlo e cosa di meglio della possibilità di costruire migliaia di metri cubi con un finanziamento garantito al 95% dal Comune? 

Se poi il campo di rugby previsto all’interno dell’impianto non si poteva omologare perché più corto, pazienza…la piscina dell’impianto natatorio di Ostia costruita per i Mondiali di Nuoto del 2009 docet. Se per di più  si costruisce su un terreno dove chi aveva costruito una pista di pattinaggio sul ghiaccio aveva qualche problema economico  e con questa operazione si risolveva il tutto, tanto meglio. 

L’operazione venne portata a compimento con l’interessamento solerte  della Pubblica Amministrazione ma, purtroppo, l’imprevisto era dietro l’angolo. Infatti con l’arresto del Responsabile Unico dei PVQ nel Marzo 2012 ci fu un sostanziale blocco dell’iter amministrativo che coinvolse anche l’erogazione dei finanziamenti per gli Stati di Avanzamento Lavori.

Blocco letale per la Citta del Rugby che aveva in pagamento un ingente Stato di Avanzamento. A causa di ciò la società concessionaria andò in sofferenza tanto da bloccare completamente i lavori in attesa di un nuovo inizio che purtroppo non c’è stato mai. 

I risultati sono, purtroppo, oggi sotto gli occhi di tutti. Degrado e abbandono a fronte di 26.400.000 di mutuo erogato e da pagare. 

La soluzione prospettata pochi giorni fa è quella di un concorso di idee per immaginar come salvare il salvabile, ma al di là di un improbabile concorso di idee meglio sarebbero stati la vigilanza e l’intervento del Comune che peraltro garantiva con la fideiussione. 

Così oggi il buco finanziario resta e le macerie su quanto è stato investito stanno lì a perenne monumento del pubblico spreco.

Andrea Ciabocco

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