“La crisi di Atac che tiene sulle spine migliaia di lavoratori e le loro famiglie rischia di complicarsi ulteriormente a causa dell’ennesimo pasticcio M5S. Senza una delibera di indirizzo la procedura fallimentare avviata dalla giunta potrebbe essere invalidata da possibili ricorsi presso il tribunale amministrativo. Dai grillini assistiamo in questi giorni ad una gigantesca mistificazione della realtà dell’azienda capitolina di trasporto pubblico. Ricordo che fu lo stesso assessore Colomban a pochi giorni dal suo insediamento a dire che l’azienda per il 2016 avrebbe avuto un risultato di sostanziale pareggio di bilancio, frutto anche dei risultati prodotti dall’ex D.G. Rettighieri. Dopo l’annuncio dell’avvio della procedura di concordato preventivo nessuno ha ancora potuto visionare il bilancio 2016 e non si ha alcuna notizia del previsionale 2017. In 15 mesi il M5S ha dato corso ad una girandola impressionate di manager, seguita da furibonde polemiche, senza che sia mai stato prodotto un piano industriale dell’azienda. Da quanto si apprende da notizie di stampa il M5S nel corso della sua gestione ha aggravato il debito di ATAC di oltre 200 milioni da cui sembrerebbe scaturire la decisione di portare i libri in tribunale. Una decisione, come affermato dalla sindaca, cui l’amministrazione capitolina stava lavorando da un anno. Oltre alla gravità di aver scelto il fallimento dichiarando sempre di voler salvare la società, in un anno i geni dei 5 stelle non sono riusciti neanche a produrre gli atti che avrebbero dovuto avviare la procedura fallimentare che oggi risultano palesemente in contrasto con le leggi. L’ATAC è un patrimonio della città che impiega circa 12.000 dipendenti più altre migliaia di lavoratori dell’indotto, responsabilmente su questa importante azienda capitolina il centrosinistra aveva avviato un risanamento che stava producendo i primi risultati. Il M5S irresponsabilmente invece ha prodotto in oltre un anno incertezze e avvicendamenti dei manager realizzando una procedura fallimentare illegittima e che solleva forti interrogativi soprattutto tra i lavoratori e le loro famiglie. Quelli che vorrebbero governare l’Italia non conoscono neanche le leggi per amministrare il comune di Roma”.
Così in una nota la consigliera del PD capitolino Ilaria Piccolo.