Forse pochi sanno che la piazza dove si svolge il festival di Locarno è la più grande arena cinematografica al mondo con i suoi 8.000 posti, ma le arene mal si prestano ad un film come quello di ieri sera Winter Brothers’ (‘Vinterbrodre’) in cui le scene buie erano parte della narrazione. Comunque nonostante l’inquinamento luminoso la bellezza del film ha vinto.
Torniamo all’inizio, ultima sera di Locarno a Roma, due film diversi ma con la stessa caratteristica di base: due grandi attori.
Isabelle Huppert in Madame Hyde di Serge Bozon ha mostrato ancora una volta la sua istrionica capacità di essere ‘uno, nessuno, centomila’. Ambientato in una scuola “difficile” di Lione, la sua professoressa Gequil passa . attraverso i poteri dati da un fulmine, da una donnetta da niente che è terrorizzata dagli studenti, a una maestra di vita che li affascina insegnando loro ad utilizzare il processo creativo . Il suo Mr Hyde è una fata di luce che carbonizza i cattivi e la sua trasformazione passa attraverso il messaggio ‘rifletti, rompi gli schemi’ che raggiunge anche studenti. La donnetta vince anche sui comprimari, marito e preside, uomini piccoli piccoli. Premio per la migliore interpretazione femminile.
Il secondo protagonista in Winter Brothers’ (‘Vinterbrodre’) di Hlynur Palmason, danese, è Elliott Crosset Hove uno dei due fratelli che lavorano in una miniera di calcare in un angolo inospitale e remoto della Danimarca.
Ladruncolo, distillatore clandestino di alcol creato usando sostanze chimiche, borderline tra visioni e realtà trascorre le sue giornate spiando la ragazza del fratello e seguendo video di addestramento militare.
Calcestruzzo, neve, paesaggi desolato, volti imbiancati e caschi con la luce che disegnano lugubri balletti nel buio fanno da scenario a questo racconto che ha come colonna sonora i rumori del cantiere che sottolineano le scene.
La casa è dominata da una finestra che è il punto focale per immagini di interni rubati. Emil e Johan, i Winter Brothers (fratelli d’inverno) combattono per la stessa donna in un aggrovigliarsi di corpi scolpiti tanto che sembra di trovarsi di fronte un gruppo scultoreo greco. D’altra parte il corpo nudo di Emil, o parte di questo, è presente spesso quando fa le prove di sparo con il fucile usando le movenze spiegate nel video o quando ripete le mosse di un compagno in un improbabile balletto stile Stallio. La tragedia scoppia quando un compagno muore a causa del liquore clandestino e i compagni lo isolano nella sua insanità. Bellissima l’immagine finale delle luci sui caschi dei minatori nel buio della miniera che si raggruppano lasciandone una isolata.
Forse quella di Emil che ormai isolato è tornato inutilmente e follemente in miniera.
Vincitore del premio per la migliore interpretazione maschile, Premio Europa Cinemas Label Menzione speciale giuria ecumenica e premio giuria dei giovani.
Conclusione ad alto livello per una selezione significativa. Come sempre Locarno non delude chi cerca nel cinema oltre ad un momento di evasione, la dimostrazione di una tesi raccontata con un linguaggio artistico a volte forte. In molti casi il messaggio arriva come un pugno, in altri ti lascia tanta tenerezza ma l’importante è uscire sapendo di aver qualcosa di cui discutere.
Anna Maria Felici
Foto
Isabella Huppert
Winter Brothers