
Ideale anello di congiunzione tra l’indie pop dei nostrani Yuppie Flu e il rock irregolare degli americani Wilco, il tutto filtrato attraverso il cantautorato a tinte umbratili di Elliott Smith, One Day We Drove Out of Town [MiaCameretta Records/Lady Sometimes] è il secondo album dei Black Tail, sigla dietro la quale si celano Cristiano Pizzuti e Roberto Bonfanti. Verrà pubblicato il 18 settembre 2017.
Scritto di getto nell’arco dell’estate 2016, l’album prosegue il discorso stilistico precedentemente intrapreso con Springtime [MiaCameretta Records, 2015] ma sin dal primissimo ascolto si fa apprezzare soprattutto per la varietà degli arrangiamenti, lasciando trasparire anche una maggiore solarità jangle di fondo.
“Io e Roberto ci siamo chiusi in in sala prove per tre mesi, scrivendo tutto il materiale dal nulla – afferma Cristiano -. Abbiamo deciso di operare in maniera totalmente diversa dal nostro esordio, registrato in presa diretta in soli tre giorni. Ci siamo trovati a dover ragionare in maniera organica sulle parti, cosa che ci ha consentito di aprire la gamma delle nostre influenze anche ad altre cose che amiamo da sempre e che forse non sono così evidenti in Springtime”.
One Day We Drove Out of Town, nove brani per un totale di 43 minuti, si avventura sulle linee di transizione tra i concetti di interno ed esterno, sia che si parli di spazi fisici o emotivi, paesaggi naturali o urbani, stati d’animo o distanze astronomiche. “L’album – spiegano i Black Tail – racconta la necessità di trovare una corrispondenza in ciò che si muove intorno a noi, anche, se non soprattutto, quando ciò significa sentirsi contemporaneamente parte di realtà infinitamente o infinitesimamente divergenti”.
Registrato in varie sessioni tra il novembre 2016 e marzo 2017 al VDSS Studio (come il precedente Springtime), One Day We Drove Out of Town vede gran parte della produzione musicale affidata a Cristiano Pizzuti (voce, chitarra, tastiere) e Roberto Bonfanti (batteria), completata e impreziosita dalla collaborazione di Filippo Strang (che ne ha curato anche registrazione e missaggio), Luca Cardone, Simone Sciamanna e Ettore Pistolesi.
I Black Tail nascono nell’ottobre 2012, dall’altra parte dell’oceano, nei boschi fuori Boston, dove Cristiano Pizzuti si trova temporaneamente. Tornato a casa, il progetto Black Tail continua a preservare un carattere sospeso tra un’americana slack e dimessa, la dimensione defilata della provincia, l’indole ritrosamente boschiva dell’alt folk. Oltre i già citati Wilco, Yuppie Flu ed Elliott Smith, nel loro multiforme spettro di influenze sonore si possono inserire: il jangle pop dei Teenage Fanclub, il folk di Songs: Ohia, l’attitudine obliqua di Silver Jews e Malkmus, il cantautorato uggioso di Sparklehorse e le reminiscenze più acide degli italiani Franklin Delano.