Il programma regionale del PCI in opposizione ai 5Stelle

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Non sappiamo se il Pci, ovvero il partito comunista che pure esiste, verrà mai inserito nella coalizione di Pisapia che dovrebbe in qualche modo raccogliere tutta la diaspora della sinistra per costruire un qualcosa che raggiunga almeno l’8% dei consensi per condizionare il partito di Renzi alla sinistra. Fatto sta che fra i comunisti, quelli di Rifondazione e Sinistra Italiana, insieme quotano un 3% di consensi elettorali.

Lo scorso 6 luglio a Roma, loro, i comunisti, hanno annunciato le linee di un programma che il segretario regionale comunista, Virgilio Seu ha inviato a Cinque, dichiarazioni, che pubblichiamo in parte per rispetto delle minoranze e della informazione che queste minoranze quasi sempre esclude.

“Il PCI parte dalle questioni concrete, dai bisogni reali dei lavoratori e della parte più debole della nostra popolazione” esordisce Seu. Ma contrariamente ai grillini, i comunisti non puntano “solo a sfruttare la giusta rabbia dei cittadini, di fronte ad una situazione sempre più insostenibile” senza affrontare “le cause del malessere sociale o dei ritardi o delle disfunzioni amministrative.”

Per questo il PCI del Lazio va elaborando un programma che rilancia sulla natura pubblica delle società che offrono i servizi. “Parliamo di acqua, di gestione dei rifiuti, di trasporti, dove il fallimento è sotto gli occhi di tutti. Così come parliamo di sanità e della salute del nostro popolo.” Ma con una grande attenzione alla casa, agli sfratti (in presenza di numerosi alloggi sfitti)  e alle periferie.

Per Seu non è più sufficiente “affrontare i problemi singolarmente, quando e se vengono affrontati, ma occorre un intervento generale.” Al contrario “di ciò che fa e rappresenta la Raggi con la sua corte dei miracoli.” Semmai «bisogna tornare molto indietro per trovare sindaci espressione di interessi collettivi, e capaci, come Luigi Petroselli.”

Ora, si chiede Seu, perché attacchi anche meritati “vengano rivolti solo ai ‘politici’ e mai a quella borghesia stracciona che governa l’Italia ed anche Roma? E come mai i 5 Stelle, così come i gruppi neofascisti o parafascisti, che lavorano per fare aumentare la rabbia delle persone, non attaccano gli interessi dei ‘poteri forti’ cittadini, quei potentati economici che da troppo tempo fanno il bello e cattivo tempo a Roma?”

Bella domanda che giriamo immediatamente a tutto il clan grillino che si riempie la bocca di rivoluzione. Ma, andiamo. I comunisti che puntano sulla Città Metropolitana che in ogni caso «più va avanti il collegamento e la messa in rete di alcuni servizi rilevanti, più deve essere rafforzato il ruolo dei singoli Comuni e delle rispettive comunità.”

Anche se, prosegue Seu “l’eliminazione delle Province, scelta imposta dall’Unione Europea, rappresenta una espropriazione del diritto di voto dei cittadini e del ruolo che questi possono, devono avere, per governare il proprio futuro.”

Nel frattempo nel Lazio il PCI sta organizzando iniziative che uniscono i temi generali con le problematiche del territorio. “Conferenze di programma, come quella di Roma, conferenza sul lavoro come quella di Frosinone di poche settimane fa.»

Poi entro  l’autunno il PCI proporrà un progetto politico di governo per il Lazio “su cui chiederemo un forte contributo a tutte quelle realtà che sono in campo per difendere i diritti dei cittadini e che vogliono cambiare lo stato delle cose, quelle realtà di lotta che hanno al proprio interno persone che non hanno chinato la testa.”

Giuliano Longo

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