Circolavano senza nessuna autorizzazione, e in uno dei casi anche senza l’assicurazione obbligatoria: vere attività ben remunerate e a “costo zero” scoperte dagli agenti della Squadra Vetture del GPIT che, muovendosi in base a indagini o segnalazioni, sono sempre a caccia degli abusivi che effettuano “corse” utilizzando veicoli privati, o talvolta con finti taxi bianchi: ben due la scorsa settimana, ben camuffati, con tanto di insegna, numero di servizio pubblico (clonato) e tassametro.
Uno smascherato era alla guida di un taxi Fiat 500: ben attento a non farsi “beccare”, adottava accorgimenti che lo rendevano poco rintracciabile, quali evitare gli “stalli” ufficiali o evitare di passare sotto le telecamere della ZTL di Roma, preferendo percorsi lontani. Ed è proprio a ridosso del centro commerciale di Castel Romano, sulla Pontina, che l’uomo concentrava il suo lavoro ed è stato scoperto.
Gli agenti lo hanno fermato appena partito verso Roma: per lui è scattato il ritiro della patente, il sequestro del veicolo per confisca e tre sanzioni, che verranno stabilite dal Prefetto, non inferiori a 3000 Euro.
Il secondo taxi, invece, preferiva il centro città e le aree della movida, lavorando prevalentemente la notte: al volante di una Fiat Bravo bianca, “caricava” turisti e stranieri ben lontano dai posteggi taxi, anche lui per evitare le denunce dei “colleghi” regolari.
Gli agenti, che operano in borghese, lo hanno fermato alle 2 di notte a Trastevere: dai controlli hanno subito scoperto l’illecito. Anche in questo caso sono scattate le stesse sanzioni, con verbali salati e sequestro ai sensi dell’art.86 del codice della strada.
Il terzo, un uomo di nazionalità indiana, era alla guida di un veicolo di 8 posti, titolare in passato di licenza fornita da una cooperativa NCC.