Rogo Pomezia, Cgil: ora le responsabilità

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“Un’azienda ad alto rischio ambientale come la Eco X andava necessariamente monitorata per prevenire quanto e’ accaduto. La possibile esposizione all’amianto peggiora ulteriormente il bilancio di un episodio che si sarebbe potuto evitare. Ora ognuno si assuma le proprie responsabilita’”. Cosi’ i dirigenti della Cgil nazionale Claudio Iannilli, responsabile Politiche amianto, e Domenico Di Martino, dell’Area Sviluppo e territorio. “alle prime rilevazioni sul luogo dell’incendio- proseguono- e’ emersa la presenza di materiali ad alto tasso di pericolosita’ e inquinamento che non sarebbero dovuti essere in quel magazzino, come amianto e pellicole di cellulosa, per lo smaltimento dei quali la legge prevede l’obbligo di tracciabilita’. Lo stoccaggio veniva eseguito in maniera confusa e senza rispettare le norme”. Per Iannilli e Di Martino questa vicenda “dimostra ancora una volta quanto sia necessaria e non piu’ rinviabile una politica di rimozione dell’amianto nel nostro Paese” e “rende ancora piu’ forti le nostre rivendicazioni sul piano nazionale amianto. Nella zona di Pomezia, cosi’ come in gran parte del territorio nazionale- continuano- l’amianto e’ usato non solo come copertura per i capannoni industriali, ma negli edifici pubblici e nelle scuole. Sarebbe quindi opportuno che l’amministrazione si preoccupasse, oltre che dell’emergenza, di avviare un censimento per capire lo stato dell’esistente”. Secondo i dirigenti sindacali “non ci si puo’ limitare a manifestare sgomento, occorre che ognuno si assuma le proprie responsabilita’: chi doveva controllare e non ha controllato, chi doveva sapere e non ha voluto sapere, chi doveva intervenire per garantire la sicurezza e la salute dei cittadini e dei lavoratori. La Cgil- concludono Iannilli e Di Martino- avviera’ sul quel territorio una riflessione, chiamando in causa tutti i soggetti coinvolti”.

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