E’ stato dichiarato ammissibile il referendum comunale promosso dai Radicali, “Mobilitiamo Roma” per la messa a gara del trasporto pubblico della Capitale. Il via libero è stato dato dalla Commissione recentemente eletta che ha deliberato (per la prima volta in assoluto) dentro il termine di 30 giorni stabilito dalla legge. A breve partirà la raccolta delle 30mila firme necessarie per indire il referendum. Riccardo Magi e di Alessandro Capriccioli, rispettivamente Segretario di Radicali Italiani e di Radicali Roma, invitano la Sindaca Raggi a fare tutto quanto in suo potere per mettere a disposizione un congruo numero di dipendenti comunali abilitati ad autenticare le firme.
Il quesito che verrà posto ai cittadini parte dall’evidenza di un trasporrò pubblico locale che non funziona. Infatti dal 2006 al 2015 l’offerta è diminuita di 13 milioni di vetture-km, quella di bus elettrici è stata ridotta dell’80% e l’offerta tranviaria è calata del 30%. Inoltre c’è carenza di mezzi, visto che l’età media del parco bus è ormai pari a 10 anni e quella dei tram è pari a 32 anni, mentre la mancata manutenzione delle metropolitane provoca continui ritardi e guasti.
L’ATAC, secondo i Radicali, è di fatto un’azienda fallita che non offre al cittadino un servizio efficiente, mentre perde centinaia di milioni accumulando un deficit di 1,1 miliardi di euro, overo più della metà delle perdite del settore a livello nazionale. Inoltre il vero problema dell’azienda non sta tanto nell’evasione tariffaria, che anche se eliminata consentirebbe un recupero di appena 80 milioni, ma il conflitto di interessi tra il controllore (Roma Capitale) ed il controllato (ATAC, di proprietà esclusiva di Roma Capitale).
Di qui la proposta di mettere a gara il servizio affidandolo a più soggetti, rompendo il monopolio e aprendo alla concorrenza. Va comunque precisato che per la normativa europea il servizio di trasporto dovrà comunque venir messo a gara pubblica fra qualche anno, ma il risultato politico che il referendum intende ottenere quello di aprire un varco negli orientamenti di questa amministrazione 5stelle fermamente contraria ad ogni apertura ai privati ( ivi comprese le Ferrovie che tali non sono) in considerazione del fatto che Atac rimane comunque un fondamentale bacino di voti.