«Che i campi rom vadano superati ce lo chiede l’Europa» aveva dichiarato in campagna elettorale la sindaca di Roma Virginia Raggi. «L’idea di avere campi dedicati a un’unica popolazione è quanto di più contrario alle norme europee» le aveva fatto eco pochi mesi fa, l’assessora al sociale Laura Baldassarre. Ma, durante l’attesa beckettiana del fantomatico cronoprogramma, dal dipartimento Politiche Sociali è stata approvata pochi giorni fa una determinazione per individuare una nuova “area attrezzata” con “servizio di gestione” in cui accogliere e far soggiornare “120 nuclei familiari di etnia rom”. In sostanza, per creare a Roma un nuovo campo rom. L’ennesimo.
IL PIANO PER UN CAMPO ROM AL MUNICIPIO XV
Il nuovo insediamento dovrebbe sostituire quello attualmente presente fuori dal Raccordo, sulla Tiberina: il “Camping River” di via Tenuta di Piccirilli, prossimo alla chiusura, prevista per il 30 giugno prossimo. I 420 nomadi verrebbero quindi trasferiti nella nuova “area attrezzata”, da individuare all’interno del Municipio XV, zona Cassia-Flaminia. Un piano che sta destando non poche polemiche.
GLI ATTACCHI TRASVERSALI DELLE OPPOSIZIONI
«Siamo sconcertati che la Giunta Raggi abbia avviato la realizzazione di un ulteriore ‘campo rom’ nel territorio del XV Municipio con tanto di bando per l’assegnazione dei servizi di gestione in piena continuità con le inaccettabili politiche del passato» hanno dichiarato i portavoce dei Verdi di Roma Silvana Meli e Guglielmo Calcerano. «Questi cosiddetti “villaggi della solidarietà” – hanno proseguito – sono luoghi di illegalità e segregazione, costituiscono una forma di discriminazione indiretta per la quale Roma Capitale è stata già condannata dall’autorità giudiziaria, e sono stati uno dei perni del sistema di Mafia Capitale. Si vogliono “superare i campi nomadi” costruendone di nuovi?».
Di tenore simile l’intervento del consigliere regionale di Forza Italia e vicepresidente della commissione Ambiente e Politiche Abitative, Adriano Palozzi. « Anche sulla delicata e annosa questione dei campi rom – ha dichiarato – trionfa l’inadeguatezza amministrativa del Campidoglio a 5 Stelle. A fronte degli annunci fuffa di qualche mese fa, oggi registriamo la pericolosa inversione di tendenza di Raggi e compagni, che hanno messo in campo il progetto di un nuovo campo rom a Roma Nord. Davvero una pesante contraddizione amministrativa che fa il paio con l’attuale quotidianità di degrado e anarchia che si registra negli altri insediamenti nomadi della Capitale: da Tor Sapienza a La Barbuta, da Salone a Castel Romano. Dove, peraltro, in queste ore in seguito a un blitz delle forze dell’ordine sono stati ritrovati otto borsoni dei partecipanti alla mezza maratona Roma-Ostia, una spada del tipo katana, una replica di una pistola e una berlina priva di assicurazione». «Il sindaco Raggi – ha concluso Palozzi – dovrebbe pensare al controllo e alla sicurezza di queste vere e proprie terre di nessuno».
E mentre il capogruppo di Fdi-An in Campidoglio, Fabrizio Ghera, classifica la chiusura dei campi nomadi come una delle «tante bugie annunciate in campagna elettorale dai 5 Stelle», «tema che rientra a pieno titolo nella “top ten” delle promesse non mantenute dai grillini», i consiglieri del gruppo Pd del Municipio XV chiedono chiarezza. «Un investimento di oltre 1 milione di euro che non contempla peraltro alcuna azione per la fuoriuscita delle famiglie Rom dai campi – affermano – merita una spiegazione pubblica. Il M5S chiarisca la sua posizione e la smetta con questa politica pressapochista, secondo cui sul blog si dicono delle cose e nella realtà se ne fanno altre».