Nell’onirica gestione del potere capitolino da parte del Movimento 5 Stelle, sogno e realtà si intrecciano, per cui Virginia Raggi e la sua giunta, che rinunciando alle Olimpiadi dovrebbero dedicarsi ai problemi ‘veri’ di Roma, finiscono per scontrasi con la dura realtà del quotidiano.
«Potenzieremo i parcheggi di scambio e ne realizzeremo altri, faremo circolare nelle strade della Capitale almeno 65 autobus nuovi di zecca», aveva detto lunedì l’assessora alla Mobilità Linda Meleo dopo la firma dell’ accordo di programma con la Regione Lazio per l’utilizzo dei fondi europei destinati a ‘energia sostenibile e mobilità’. Cinquattaquattro milioni di cui 20 per l`acquisto di nuovi autobus, a metano o elettrici, altri 20 per il rafforzamento dei nodi di scambio e 14 milioni di euro per i sistemi di trasporto intelligenti. Una volta indetti i bandi l’iter dovrebbe concludersi entro il 2017, ma non è detto.
E nel frattempo? Nel frattempo anche ieri sono continuati i disagi per la indisponibilità di vetture e non solo per scioperi rinviati a data da destinarsi, incidenti o per il falso allarme bomba alla fermata Colosseo della linea B della metropolitana.
Ma vediamo nel dettaglio. Il servizio della linea Termini-Centocelle, dopo uno stop, è stato ripristinato con “residui forti ritardi”, come si leggeva sul sito di Atac. La metro C ha subito disagi per “indisponibilità treni”. Inoltre, la linea 337 è risultata “in forte ritardo” per un incidente a Tor Lupara.
Gli autobus delle linee 188 e 303 nemmeno sono partiti per indisponibilità vetture, mentre la linea 52 rimaneva inattiva per gli stessi motivi. E ancora, rallentamenti nella tratta urbana della Roma-Viterbo per un inconveniente tecnico a impianti di circolazione nei pressi della stazione Euclide. Nella tratta extraurbana, invece, alcuni treni sono stati soppressi e sostituiti da bus. Poi la manifestazione improvvisa sulla Tiburtina, e così hanno subito ritardi e deviazioni le linee 040, 043, e 041 e rallentamenti sulle linee 343, 344, 347, 447, 437, 404, 444. Per lavori in piazza S. Emerenziana, la linea 83 in direzione di largo Valsabbia è stata deviata.
Un vero e proprio bollettino di guerra per il trasporto pubblico romano che sembra ormai vicino al collasso. In prospettiva la salvezza potrebbe venire dalle Ferrovie ribadita anche lunedì dall’amministratore delegato delle FS, ma occorrerà attendere il 2019 quando verranno bandite gare europee per la gestione del servizio. Intanto il senatore Esposito, per pochi mesi assessore alla Mobilità con l’amministrazione Marino, è convinto che all’interno dell’azienda si vada attuando una sorta di restaurazione dopo le dimissioni del dg Rettighieri. Secondo il senatore piemontese si era intrapresa la strada di fare pulizia ma «i primi mesi dell’amministrazione Raggi hanno riportato indietro le lancette dell’orologio.» Perché in azienda «stanno rimettendo in pista tutti quelli che Rettighieri aveva cacciato. O Rettighieri è pazzo o si sta procedendo ad una restaurazione di chi, secondo me, ha gestito l’azienda con malaffare. Ma questo lo giudicherà la magistratura.» Parole durissime nel corso dell’intervista ad una radio privata. Lunedì, ha aggiunto Esposito «ci siamo imbattuti di nuovo in una bugia.
La metro A si è interrotta per un problema a San Giovanni: io ho spiegato che è venuto giù un pannello di metallo perché avevo questa informazione. Dopo qualche ora un comunicato dell’assessora Meleo ha parlato della caduta di quattro calcinacci, ma e’ una bugia. Non mi sorprendono i disservizi, ma la bugia». Segnalazione che possiamo confermare e che attribuisce ben altri livelli di rischio.
Quindi allarme rosso per il trasporto pubblico in una situazione che vede ancora vacante la casella del direttore generale a quasi un mese dalle dimissioni di Rettighieri in polemica con la Raggi e con la nomina ad amministratore delegato di Manuel Fantasia che non dovrebbe avere una specifica competenza in materia di trasporti, come risulta dal suo curriculum.