Aurelia, pirata col suv falcia scooter e scappa: morti due ventenni

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Lui è del ’91, lei del ’93. Due ragazzi, poco più che ventenni, la cui vita si ferma, in una notte d’inizio estate, al chilometro 53 della strada statale Aurelia. Nelle prime ore di martedì 28 giugno, alle 2 e 30 minuti circa, uno scooter Piaggio Liberty sta viaggiando spensierato, con due giovanissimi in sella, in direzione di Roma. Nello stesso momento, due mani impazienti, al volante di un suv Kia Sorento che viaggia in direzione opposta, stanno girando fatalmente lo sterzo a sinistra per superare un’auto non abbastanza veloce. In quel preciso istante, a Santa Severa, nel Comune di Santa Marinella, i destini di quattro persone si intrecciano indissolubilmente.

LO SCONTRO TRA IL SUV E LO SCOOTER

Una frenata. L’urto. Poi il silenzio. Un motorino distrutto. Due corpi a terra. Rumore di passi che scappano. E dietro, occhi sconvolti che assistono alla scena. Quelli del conducente sorpassato. Una chiamata ai soccorsi. Poi, di nuovo, silenzio, per un tempo indefinito. A romperlo le sirene, tante. Quelle dei vigili del fuoco di Civitavecchia e di Cerveteri, di due ambulanze, dei carabinieri di Civitavecchia e di Santa Severa e delle squadre di pronto intervento Anas. La statale, solitamente affollatissima direttrice che porta al mare tanti romani e no, tra i chilometri 53 e 54 viene chiusa. Si effettuano i rilievi del caso. Si indaga sulle dinamiche. Si recuperano i corpi senza vita dei ragazzi. E il suv abbandonato con un’autogru.

LE INDAGINI SULL’INCIDENTE

A distanza di ore, un caposquadra dei vigili del fuoco e un capitano dei carabinieri racconteranno ai giornalisti la storia di due giovani di Santa Severa, travolti e uccisi da un’auto di grossa cilindrata che aveva invaso la corsia opposta. Della fuga a piedi del conducente. Della telefonata fatta dall’unico testimone oculare, alla guida dell’auto sorpassata e che, nella notte, non è riuscito a mettere a fuoco il pirata. Delle ricerche del proprietario del suv che conducono a un 45enne. E, infine, delle spiegazioni dell’uomo che racconta di aver preso in locazione la vettura, di proprietà di una società di Vetralla. E di averla lasciata parcheggiata davanti casa con le chiavi inserite, come faceva sempre.

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