Sel non vuole la candidatura Marino: lettera dai territori

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La sinistra non vuole la sinistra. E scrive a Ignazio Marino pregandolo di non candidarsi. I coordinatori dei circoli e dei municipi di Sel dopo il ritiro di Bray cercano di disinnescare l’ultima incognita che minaccia la candidatura di Stefano Fassina, vale a dire la possibile discesa in campo dell’ex sindaco Ignazio Marino. Lui che, alla prova dei fatti e nonostante le controverse vicende all’esame dei magistrati, sta dimostrando voglia di combattere e di far valere le idee portate avanti fino all’ultimo giorno della sua consiliatura. E chiedono a Marino di evitare di candidarsi. “Siamo coordinatori di circolo e di municipio, eletti ed amministratori di SEL Roma che in questi anni hanno condiviso e sostenuto la tua esperienza di governo – si legge nella lettera – Dopo la conclusione traumatica della consiliatura”.

Dopo aver concluso che è necessaria unità di intenti per “presentare alla città una credibile e forte proposta di governo”, i rappresentanti di Sel sul territorio sparano l’affondo: “C’è bisogno di una profonda discontinuità rispetto all’illegalità diffusa nella vita sociale ed economica che coinvolge anche l’apparato comunale, come ha rilevato recentemente l’autorità nazionale contro la corruzione, e su cui ha attecchito Mafia Capitale. Per questi due motivi siamo convinti che abbiamo bisogno di proporre alla guida della città, anche attraverso primarie o altre forme di consultazione, uomini o donne non coinvolti in precedenti esperienze di governo o chiamati in causa in vicende giudiziarie.

Non ti proponiamo di fare un passo indietro. Ti proponiamo di sostenere e accompagnare in altre forme questo impegno comune, ti chiediamo di aiutarci a promuovere una nuova squadra e una nuova stagione raccogliendo quella domanda di cambiamento presente nella società romana e che deve venire prima di aspettative personali o di torti subiti. La tua candidatura a sindaco da un lato ci inchioderebbe inevitabilmente in una posizione di difesa dell’esperienza di governo senza riuscire a rendere evidente il profilo di discontinuità che la nostra proposta deve avere, dall’altro darebbe alibi e argomenti a chi vuole creare confusioni e sospetti sul tema delicato della legalità e della correttezza amministrativa.

La giustizia deve fare il suo corso e siamo fiduciosi che ciò avverrà in tempi brevi e con piena soddisfazione da parte tua, ma non possiamo correre il rischio di ritrovarci in piena campagna elettorale con un rinvio a giudizio, sarebbe un’occasione troppo ghiotta per i nostri avversari per gettare discredito Dobbiamo mettere in sicurezza questo nostro progetto da una simile eventualità, la questione morale è uno dei tratti costitutivi che segnano la nostra differenza sia dalla destra che dal PD e il nostro mondo su questo non perdonerebbe sottovalutazioni o superficialità. C’è un problema di opportunità politica che non riguarda la magistratura e non si risolve con i sondaggi o con le primarie. E c’è un popolo di sinistra in attesa, che troppo a lungo ha visto prevalere divisioni e personalismi e che aspetta parole e comportamenti diversi, in primis generosità e responsabilità. Insieme da Roma possiamo indicare un altro modo di intendere la politica e la cosa pubblica, rimettendo al centro l’interesse collettivo, il benessere dei cittadini, il progetto comune. Caro Marino aiutaci in questa impresa”.

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