Metro C, la protesta arriva davanti ai cantieri

0

“L’apertura della procedura di mobilità da parte della società Metro C va considerata come un atto dovuto e consequenziale alla situazione di grande incertezza che accompagna il presente ed il futuro dell’opera”. Lo comunica Metro C Spa dopo l’avvio della protesta dei dipendenti. L’azienda ha poi annunciato per mercoledì “un incontro in Campidoglio dove, alla presenza del sub-commissario Pasqualino Castaldi, avverrà un confronto sulle criticità evidenziate nel tavolo del 14 dicembre scorso che hanno impedito nell’ultimo anno il rispetto del contratto da parte della Pubblica amministrazione e che hanno portato la società Metro C alla inevitabile decisione di sospendere i lavori”. Da ultimo l’azienda ha fatto sapere che “ci attendiamo risposte certe che ripristinino le dovute condizioni contrattuali per consentire la ripresa dei lavori”.

Ma intanto ieri è andata in scena la protesta di sindacati e lavoratori che in questi anni hanno visto il declino del più grande progetto di metropolitana italiano e del più grande cantiere aperto nel paese e vedono minacciati 500 posti di lavoro insieme a un’opera che rischia di restare incompiuta. A partire dalle 12 lavoratori e sindacalisti si sono ritrovati davanti ai cancelli del campo base della Metro C, in via dei Gordiani, dove Feneal Uil di Roma, Filca Cisl di Roma e Fillea Cgil di Roma e del Lazio hanno incontrato la stampa “per denunciare, con numeri e dati, il completo fallimento della mobilità capitolina ed illustrare le proprie proposte e le prossime azioni”. “L’opera deve andare avanti, i lavori riprendano hanno detto i sindacati – chiediamo al prefetto Franco Gabrielli di incontrare il ministro dei Trasporti, Graziano Delrio, per capire cosa intende fare per la linea C”.

“Nonostante i disagi sopportati negli anni dai cittadini e lo scandaloso esborso di denaro pubblico- si legge in una nota- la metro C rischia di rimanere l’ennesima opera incompiuta capitolina. Con l’apertura delle procedure di mobilità (licenziamento per tutti) il Consorzio ha ufficializzato la chiusura dei cantieri: la metro C si fermerà forse a San Giovanni (stazione non ancora completata), e non vi sarà alcun prolungamento fino ai Fori Imperiali. Un’opera monca, dunque inservibile. Cinquecento i posti di lavoro a rischio, che si aggiungerebbero agli oltre 27.000 già bruciati in edilizia a Roma e provincia negli ultimi tre anni.

Inoltre sono fermi anche i lavori per la costruzione della metropolitana B2. Una mobilità bloccata, con cui la politica ambisce a candidare la città alle Olimpiadi 2024. Una mobilità ferma al palo, che penalizza l’economia, la competitività, l’ambiente e la vivibilità. Roma, i lavoratori e la cittadinanza non lo meritano”.

 

[form_mailup5q]

È SUCCESSO OGGI...