Un pensionato di 68 anni di Civitavecchia si è tolto la vita dopo aver perso tutti i risparmi di una vita nel fallimento della sua banca, una delle quattro soccorse dal noto decreto “Salva Banche”. L’uomo ha visto andare in fumo circa 110mila euro e non ha saputo trovare la forza di reagire a questo tremendo colpo. Ha deciso di farla finita impiccandosi alla scala della sua villetta e ha lasciato scritto una lettera con poche righe alla moglie per spiegarle i motivi del suo drammatico gesto.
LA STORIA – La tragedia è avvenuta circa dieci giorni fa, il 28 novembre, ma solo ora se ne è avuta notizia per l’interessamento di alcune associazioni di consumatori che si sono prese a cura il caso del risparmiatore vittima di un enorme danno economico. L’uomo aveva investito i suoi risparmi nella Banca Popolare dell’Etruria e Lazio. Da quanto si apprende sembra che l’uomo avesse investito in obbligazioni subordinate della banca. Duro l’attacco del leader leghista Matteo Salvini che su Facebook ha commentato: «Pensionato suicida a Civitavecchia perché, per colpa di Banca Etruria e di un governo assente, aveva perso i risparmi di una vita. Un suicidio di Stato».
L’ESPOSTO – Sulla vicenda, il Codacons ha deciso di presentare un esposto alla Procura della Repubblica per il grave reato di istigazione al suicidio. «Chiediamo alla Procura di Civitavecchia di aprire una indagine sulla base dell’art. 580 del Codice Penale, volta ad accertare eventuali responsabilità di terzi nel suicidio del pensionato – afferma il Presidente Carlo Rienzi –. In particolare vogliamo sapere se eventuali comportamenti di organi pubblici o soggetti privati abbiano potuto in quale modo contribuire al tragico gesto, spingendo l’uomo alla disperazione e quindi al suicidio».
L’art. 580 del Codice penale afferma infatti: «Chiunque determina altri al suicidio o rafforza l’altrui proposito di suicidio, ovvero ne agevola in qualsiasi modo l’esecuzione, è punito, se il suicidio avviene, con la reclusione da cinque a dodici anni».
«Si tratta di un episodio gravissimo, e il rischio maggiore è quello dell’emulazione – prosegue Rienzi –. Per tale motivo è importante ricordare a chi in questi giorni ha perso tutti i risparmi a causa del salvataggio delle 4 banche, che non tutto è perduto, e che esistono azioni legali come quella avviata dal Codacons che mirano al recupero integrale degli investimenti».
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