«Da domani (oggi per chi legge) finisce l’era Marino». Sono le parole dell’ex assessore Stefano Esposito, intervistato da “Cinque Quotidiano” pochi minuti dopo il ritiro delle dimissioni da parte del sindaco. Il senatore Pd e assessore ai Trasporti, interpellato dal nostro giornale, ha dichiarato: «Ci sono 19 consiglieri comunali del Pd che domani (oggi ndr) si dimetteranno più altri sei» dei quali non ha specificato l’appartenenza.
LE RIVELAZIONI DI ESPOSITO – Secondo il senatore piemontese finirà dunque così la consiliatura guidata da Ignazio Marino. Qualora queste affermazioni del senatore Esposito si rivelassero confermate, quella che doveva essere la bomba atomica del sindaco ‘rientrante’ potrebbe trasformarsi in un più modesto petardo. Immediatamente dopo, il commissario del Pd romano Matteo Orfini convocava alla sede nazionale del Nazzareno tutti i consiglieri del Pd. In quella sede avrebbe detto: «Ora dovete dimettervi tutti. Dobbiamo impedirgli di andare in aula». Spuntando così l’arma mediatica che il sindaco avrebbe voluto usare nei prossimi giorni prendendo la parola in aula.
I CONTI – Ma i 19 consiglieri democrat non bastano poiché per sciogliere il Consiglio ne occorrono 25. Quindi, esclusi quelli di Sinistra e Libertà, che hanno deciso di non dimettersi, all’elenco dovrebbero aggiungersi i due della lista Marchini più altri tre. Oltre a loro, secondo quanto apprende l’agenzia Dire, ci sarebbero anche Daniele Parrucci di Centro democratico e due esponenti della Lista civica di Ignazio Marino, quelli più vicini al Pd: si parla di Svetlana Celli, tra l’altro eletta in Consiglio metropolitana proprio nella lista dei democratici, e dell’ex capogruppo Luca Giansanti.
I fedelissimi di Ignazio nel frattempo spargono la voce che all’interno del gruppo Pd monterebbe la protesta di almeno metà dei componenti che non hanno alcuna voglia di dimettersi.
IL PIANO “SEGRETO” DEL SINDACO – Quindi il sindaco è convinto che riuscirà ad andare in aula per il suo show guadagnando altri giorni preziosi (almeno per lui) perché l’assemblea verrebbe calendarizzata fra 10 giorni. Un braccio di ferro che, comunque vada a finire, segnerà, come ci ha dichiarato Esposito, la fine dell’era Marino. Il quale si trova per di più con una giunta dimezzata. Dimissionari Esposito alla Mobilità, Causi al Bilancio, il vicesindaco Luigina Di Liegro al Turismo, Pucci ai Lavori pubblici, Sabella alla Legalità, Rossi Doria alle Politiche Scolastiche e Marinelli alla Cultura si comprende bene che la sua è una prova di forza senza sponde politiche. Vedremo domani (oggi) se questo film piuttosto stucchevole per una cittadinanza che ha ben altro cui pensare si concluderà con il classico The end o con un amen (giubilare) che dir si voglia.
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