Biometano, si muove Legambiente per tutelare la Valle del Sacco

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Proposta una moratoria per tutelare l’intera Valle del Sacco. A muoversi è Legambiente, che presenta alla Regione Lazio le osservazioni contro l’impianto di Biometano a Patrica.

IL FUTURO – «Gli impianti servono – si legge nella nota del gruppo ambientalistca -, ma i cittadini della Valle del Sacco non possono vederne nascere oggi di nuovi; chiediamo per l’area una moratoria che fermi ogni nuovo progetto prima che sia terminata la bonifica del SIN. Nella Valle del Sacco continuano a spuntare progetti impiantistici industriali di vario genere, da Anagni a Ferentino fino a Patrica dove nelle passate settimane si è ipotizzata la realizzazione di un impianto a biometano da 100mila tonnellate annue, in una provincia con una produzione potenziale massima di rifiuti organici pari a circa 40.000 tonnelate annue, impianto evidentemente sovradimensionato».

LA POSIZIONE – «Non siamo contro questi impianti – continua la nota -, progettati anche con tutte le necessarie accortezze e la cui realizzazione riteniamo essere determinante per una sana gestione dei rifiuti; grazie ad una nuova impiantistica regionale possiamo uscire definitivamente dalla dittatura delle discariche, e abbandonare l’idea di poter conferire i rifiuti fuori ambito facendo ricadere in territori lontani l’impatto della nostra immondizia e le responsabilità che nel Lazio si ci deve assumere – dichiarano Roberto Scacchi presidente di Legambiente Lazio e Francesco Raffa Coordinatore Provinciale di Legambiente a Frosinone -, ma gli impianti di gestione dei rifiuti vanno fatti bene e posizionati nei luoghi giusti».

DOSSIER – Legambiente aveva inserito il caso Valle del Sacco nel suo ultimo dossier nazionale bonifiche e presentato ricorso contro la decisione del Ministero dell’Ambiente di declassificare il sito da SIN (Sito di Interesse Nazionale) a SIR (Sito di Interesse Regionale), arretramento che avrebbe tolto quasi ogni speranza di bonifica. Dopo la vittoria del ricorso, il percorso che sta portando il SIN Valle del Sacco verso l’avvio della bonifica è proseguito con la perimetrazione definitiva arrivata ad inizio settembre.

«Nella Valle del Sacco, dopo la devastazione lasciata sul territorio da anni di industrializzazione senza freno e ancora adesso oggetto di sversamenti inquinanti che peggiorano una situazione già gravemente compromessa, chiediamo una moratoria contro tutte le nuove strutture impiantistiche – proseguono Scacchi e Raffa -. Prima c’è da portare a termine una bonifica che dopo la perimetrazione definitiva serve avviare nel concreto. Depositiamo le nostre osservazioni in Regione contro la realizzazione dell’impianto di Patrica con la convinzione che quanti vivono in questa Valle abbiano già pagato troppo in termini ambientali e di salute, e con la certezza che il caso della Valle del Sacco debba risolversi con una determinazione nuova da parte di tutti, essendo tra i peggiori contesti per stato ambientale su tutto il territorio nazionale».

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