Giovane morto a Cave: su Facebook la chiave del giallo?

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Potrebbe essere quel lungo post lasciato sulla pagina personale di Facebook (o forse no) la soluzione del giallo della morte di Marco Giacchetta, trovato morto ieri mattina dopo cinque giorni di ricerche nelle campagne di Colle Palme a Cave.

IL POST – “Nella vita c’è chi cresce prima……e chi cresce dopo……e chi tardi….eccome!…..chi per crescere deve prima sbattere la testa contro qualcosa che lo ferisca dentro…io che parlavo bene,io che davo consigli, io che mi credevo il migliore e poi mi sono fatto fregare….chi nelle sue serate alcolizzate etc..parlava e non faceva caso a quello che diceva,nn ci pensava prima..nn ci dava peso……chi con tutta questa tecnologia può fregarti 2 volte,basta tagliare frasi dette…..o aggiungere frasi dette su altri….basta ri-registrare su altri dispositivi…..chi viveva in un suo mondo,in un suo sogno e non faceva caso alla realtà e quanto potrebbe essere brutta….chi diceva di amarti e invece ti stava vicino per fregarti….come disse un “grande amico”:la donna può essere la gioia e la rovina di un uomo…..è vero….il maschio innamorato tanto..cambia…..si rincojonisce…non è più lui….è stato un bel gioco……ed io x voi, sono stato un gran giocatore”.

IL GIALLO – Frasi confuse che ricostruiscono momenti e sensazioni della vita privata di un giovane che nessuno può né deve decifrare. Quello che si sta cercando di capire in questo momento è solo cosa sia successo veramente a questo ragazzo. Le agenzie e i media continuano a sostenere la tesi del suicidio. Le forze dell’ordine non si sbilanciano ma dai corridoi si prosegue su questa pista. Dalle primissime indiscrezioni sembra siano stati trovati sul corpo tagli ai polsi e al collo, ma si attende l’autopsia per ricostruire cosa veramente sia accaduto.

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