Il gran pasticcio del concorso per l’assunzione di 300 vigili urbani a Roma – datato 21 dicembre 2012 – finisce al Tar. E intanto emergono clamorose indiscrezioni sulle valutazioni. La prova scritta consisteva in 5 domande con 4 ipotesi di soluzione, tra le quali scegliere la risposta corretta e svolgere un commento. Le domande vertevano su specifiche materie e facevano parte di un archivio di 100 domande previamente fornito dalla società Praxi e pubblicato l’11 dicembre 2012 sul sito istituzionale www.comune.roma.it. Per essere ammessi alla successiva prova orale, i concorrenti avrebbero dovuto ottenere una votazione di almeno 7/10 nella prova scritta
LA NUOVA COMMISSIONE – il 9 maggio 2013 (giunta Alemanno), sul sito del Comune appare un comunicato: «Agli uffici capitolini è stato chiesto di nominare una nuova Commissione per il Concorso di Istruttore di Polizia Municipale».
LA DENUNCIA – “Dopo aver fatto l’accesso agli atti, diversi partecipanti al concorso per l’assunzione dei vigili urbani mi hanno mostrato i loro compiti: sembrerebbe davvero che siano dei voti scritti a matita, cancellati e poi corretti successivamente. Se così fosse, è lecito pensare che il voto sia stato modificato una volta che il compito è stato associato al nome del candidato. Si tratterebbe di un reato molto grave che getta l’ennesima ombra su una selezione sempre più oscura. Chiediamo con forza che sia fatta al più presto chiarezza”. Lo scrive in una nota Alessandro Onorato, capogruppo della Lista Marchini in Campidoglio, commentando un articolo pubblicato oggi da un quotidiano romano in merito a diversi punti oscuri nel cosiddetto ‘Concorsone’.